Il signor Tringle
Capitolo II
Del colloquio che ebbe luogo presso il parrucchiere Chabre e di ciò che ne seguì
L'8 febbraio essendo giunto, il signor Tringle entrò misteriosamente la sera nel retrobottega del parrucchiere Chabre, sorridente per la bella spiritosaggine che aveva immaginato.
- Vi maschererete, signor Tringle?, avevano domandato otto giorni prima le signore Brou.
- La mia salute delicata, vi si oppone, lo sapete signore.
Ed era uscito con un sorriso davvero diabolico, sfidando chiunque a riconoscerlo sotto il suo travestimento su cui stava meditando.
- Cosa ne dite di questo, signor Tringle?, gli chiese non senza orgoglio il parrucchiere Chabre presentandogli una specie di manicotto sbigottito.
Il signor Tringle considerò a lungo il bizzarro oggetto.
- È la vostra parrucca... Ah! sarete impagabile là sotto.
- Impagabile, si bisogna sperarlo, disse il signor Tringle, guardando con stupore una disposizione di pelli di gatti e di pelli di conigli nella cui peluria il parrucchiere dava dei frenetici colpi di pettine.
- Con questo copricapo, signor Tringle, dovrete raccogliere tutto il consenso della serata.
-Lo credete davvero, signor Chabre? Non ne ero certo, ma poiché un uomo della vostra competenza l'afferma...
- No, mai alle Ilettes si sarà visto più ammirevole travestimento.
- Conoscete, indubbiamente, signor Chabre, alcuni dei costumi della serata?
- Non mi parlate dei borghesi delle Ilettes!, disse il parrucchiere Chabre, che era nativo di Agen. Degli avari, dei tirchi, degli spilorci, dei taccagni! Soltanto voi, sino ad ora, signor Tringle
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Monsieur Tringle