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12 luglio 2023 3 12 /07 /luglio /2023 06:00

L'omaggio di Samivel

 

Guylaine Nové-Josserand

 

Autore di tre albi di fumetti sconosciuti (Parade des Diplodocus del 1933, Les Blagueurs de Bagdad del 1938 e Bonhommes de Neige del 1947), lo scrittore, disegnatore ed esploratore Samivel, le cui affinità con Töpffer erano grandi, aveva pubblicato in Minerve, il 26 luglio 1947, un testo intitolato «Le centenaire d’un prince de l’humour, Rodolphe Töpffer».

 

Dopo aver evocato i Voyages en zigzag, Samivel scriveva: «... [Töpffer] scarabocchia un po' qua e un po' là, delle buffe figure con mano distratta. Ed ecco che un bel giorno, una di queste figure si agita, diventa ingombrante, esige imperiosamente di vivere. Töpffer si lasciava forzare la mano. La figura si espande in una serie di disegni seriali (à suite) che dispiegano alcune legende. Le idee s'infilano come delle perle, le avventure scherzosa arrivano l'una dopo l'altra, e, alcune settimane più tardi, la pila dei quaderni manoscritti che si accumulano sul tavolo del salone della pensione, per la gran gioia dei visitatori, si arricchisce di una nuova unità: è il Le Docteur Festus, il primo albo di una celebre serie [1]...

(...) Se la parola non fosse stata, attualmente, usata ampiamente, diremmo volentieri di Töpffer che ha manifestato, nei suoi albi umoristici, un temperamento da surrealista ante litteram. Nei confronti del buon senso borghese, niente di più folle dell'incatenamento di queste avventure, niente anche di più liberatorio, niente di più segretamente ironico. Perché, sotto i lustrini di una fantasia sfrenata, è la "società" del suo tempo e dei ridicoli eterni che Töpffer esegue con due tratti e tre movimenti. Retori di ogni genere, pedanti, snobs, dottori, frenologi (a quei tempi, gli psicoanalisti erano frenologi), giudici, "forze armate" e tutto il resto, ne buscano anch'essi per il loro grado, e le frecce töpfferiane, dopo cent'anni, non sono affatto smussate.

Il disegno di Töpffer è caratteristico ed egli fu imitato. Allo stesso tempo sicuri e tremolante, esso emerge da un groviglio di tratti di penna gettati sulla carta con una fretta nervosa, inoltre piena di trovate grafiche.

Si deve ancora far notare, presso Töpffer, un senso del ritmo che ne fa, a nostro parere, un notevole precirsore dei cartoni animati. In un senso, la sua visione è cinematografica, e cioè egli introduce la nozione di tempo nelle sue immagini seriali, sia utilizzando abilmente la ripetizione e la simultaneità, sia proporzionando molto esattamente le dimensioni di ogni composizione alla loro importanza o alla rapidità dell'azione...».

 

NOTE

[1Samivel si sbaglia considerando Festus come il primo albo di Töpffer. Quest'ultimo disegnò in primo luogo Les Amours de Mr Vieux Bois, e il suo primo albo pubblicato fu Mr Jabot.

 

[Traduzione e cura grafica di Massimo Cardellini]

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