L'ARAZZO DI BAYEUX
L'arazzo di Bayeux, detto anche della regina Matilde, è visitabile al museo di Bayeux. Esso risale al XI secolo, e misura 69,55 metri d lunghezza e va dai 48 ai 51 centimetri di largezza. Secondo la leggenda sarebbe stato realizzato, dalla regina Matilde, moglie di Guglielmo il Conquistatore. In realtà, esso fu commissionato a dei ricamatori sassoni, da Oddone di Contenville, vescovo di Bayeux, fratellastro di Guglielmo che prese anche egli parte alla conquista dell'Inghilterra e che all'interno dell'opera è rappresentato alcune volte, Rappresenta la la storia della conquista dell'Inghilterra da parte dei Normanni.
Probabilmente l'arazzo venne realizzato per arredare il coro della cattedrale di Bayeux in occasione della sua consacrazione avvenuta nel 1077. L'opera comprendente 72 scene, è ricchissimo di elementi figurativi: 626 personaggi, 202 cavalli e muli, 55 cani, 505 creature mitologiche (uccelli e draghi), 37 edifici, 41 vascelli e barche, 49 alberi e circa 2000 parole in latino.
Si tratta di un ricamo ad ago su tela di lino con lane di 4 colori differenti in 8 tinte, a punto stelo per i contorni, punto orizzontale per il riempimento e punto a catenella per dare rilievo.
Queste caratteristiche fanno pensare che la tappezzeria sia stata eseguita nel Sud dell'Inghilterra. Il lavoro ha avuto la supervisione di un uomo erudito che conosceva il latino.
I fatti narrati nell'arazzo riguardano, come è noto, l'impresa normanna della conquista dell'Inghilterra. Nel 1066, Guglielmo il Conquistatore, è Duca di Normandia, quando il re d'inghilterra Edoardo III il Confessore, muore senza lasciare diretti eredi.
Suo cognato, Aroldo sale allora al trono, non prestando fede al giuramento fatto anni prima quando Guglielmo lo aveva liberato da Guy de Ponthieu in cui si era impegnato a sostenerlo affinché fosse lui a salire al trono.
Guglielmo fa scomunicare Aroldo dal Papa come spergiuro ed allo stesso tempo organizza un esercito di quasi 7000 uomini e 1400 navi con cui trasportare uomini, cavalli e materiale necessario alla guerra. I Normanni sbarcano il 29 settembre del 1006 nel Sussex e fanno rotta verso Hastings.
Il 14 ottobre, gli anglosassoni e l'esercito di Guglielmo si ritrovano l'uno di fronte all'altro e la battaglia infuria. Aroldo è ferito mortalmente ed il suo esercito messo in rotta.
Il giorno di Natale Guglielmo diventa re d'Inghilterra. È probabilmente Oddone, fratellastro di Guglielmo che fa realizzare l'Arazzo di Bayeux narrante questi eventi. Non si conosce esattamente la data esatta della fabbricazione dell'Arazzo di Bayeux ma è attestato al 1100 nel Nord della Francia. Se accettiamo la tesi che sia stato realizzato per la consacrazione della cattedrale di Bayeux, si deve situare la sua esecuzione tra 1066 e 1077.
Non esiste nessuna altra opera così ben conservata e di una tale fattura datante al XI secolo. Essa rappresenta dunque una straordinaria testimonianza non soltanto dei fatti storici riportati ma anche della vita quotidiana dell'epoca. L'arazzo, infatti, ha permesso uno studio approfondito dei costumi, dell'architettura, dell'agricoltura e della marina in Inghilterra ed in Normandia nell'età medievale.
Gli avvenimenti sono trascritti in una serie di piani posti gli uni accanto all'altro e separati da alberi il che fa pensare appunto alla tecnica del fumetto.
Per di più un testo accompagna come seconda lettura questa vera e propria storia "ad immagini".
Le scene sono riquadrate in alto ed in basso da cornici con vari motivi: animali, scene di caccia, lavori dei campi o cadaveri durante le scene di battaglia.
La prima parte della tappezzeria riporta avvenimenti anteriori alla conquista come la cattura di Aroldo, cognato del re d'Inghilterra da parte di Guy de Ponthieu nel 1064; il salvataggio di Aroldo da parte di Guglielmo che, in controparte, gli fa prestrare giuramento di sostenerlo durante la successione al trono d'Inghilterra; l'incoronamento di Aroldo alla morte di Edoardo il Confessore. Questa prima parte vuole dimostrare la legittimità di Guglielmo al Trono d'Inghilterra.
La Seconda parte è dedicata ai preparativi dell'invasione ed alla battaglia finale di Hastings come la costruzione della flotta e l'imbarco dei Normanni; l'arrivo in Inghilterra e preparazione alla battaglia; gli scontri tra l'esercito sassone e l'esercito normanno; la morte di Aroldo e la vittoria di Guglielmo il Conquistatore.
Re Edoardo
Il re Edoardo d’Inghilterra rappresenta la figura principale poiché grazie a lui, alla sua forma ambigua e non ufficiale che sarà necessaria una battaglia epocale per assegnare definitivamente il trono della nazione. Tutto inizia due anni prima dello scontro. Siamo nel 1064, re Edoardo, che oramai anziano e forse ammalato si preoccupa, essendo senza eredi, di lasciare il trono. Riceve, allora, alla corte di Winchester il cognato Aroldo, fratello della regina e moglie Edit, e lo nomina portavoce consegnandogli l’incarico, dopo essersi recato in Normandia, di comunicare al proprio cugino, il duca Guglielmo che il re lo aveva nominato erede diretto e quindi successore al trono.
In cui Aroldo duca degli Inglesi e i suoi uomini d'armi cavalcano verso Bosham
Aroldo accetta la missione affidatagli dal re e si porta con i fedelissimi verso la costa prospiciente la rada normanna. Nell’Arazzo viene sottolineata la mitezza della missione: Aroldo porta con se addirittura il suo falcone e i cani da caccia. Il punto di partenza è stabilito per l’area a Bohsam (nei pressi dell’attuale Portsmouth) che è anche il punto più vicino alla Normandia per chi parte da Londra.
La Chiesa
Aroldo è un fedele. E questo è confermato dal fatto di doversi affidare al Signore per poter attraversare l’infido mare della Manica. Qui prega insieme ad un compagno affinché la traversata vada a buon fine. Quindi sempre presso Bohsam allestiscono un padiglione e all’interno di un edificio attendono che arrivi il vento favorevole che li porti in Normandia. La semplicità della narrazione ci indica anche la serenità con cui venivano affrontate le cose. Si banchetta nella gran sala, Aroldo è al centro della scena dove tutti mangiano e bevono. L’appartenenza è quella scandinava e lo si nota dai modi, dagli armamenti e dalle navi. Fino a quando un inserviente viene ad avvisare nel bel mezzo del banchetto il suo signore che è giunto il momento di prendere il mare.
Araldo naviga in mare, e con le vele gonfie dal vento, giunse sulle terre del conte Guido
Immediatamente, per non perdere il momento propizio, la Compagnia che aveva preparato già le navi nella rada lacustre davanti l’isola di Wight, si precipita ad imbarcarsi e a prendere il largo verso le coste della Normandia. S’intuisce qualcosa di strano, da subito. Le preghiere di Aroldo a Bohsam sembrano non aver sortito l’effetto sperato. Come se il Signore non lo avesse assistito nel tragitto. Giunge sano e salvo sull’altra sponda, ma non in Normandia, non dove avrebbe voluto: il vento è stato maggiore del previsto (velis vento plenis) e le ha gonfiate talmente tanto e troppo velocemente che il drappello di uomini getta l’ancora sulle coste sotto il controllo di Guy (Guido) de Ponthieu (nell’attuale Somme). Nell’avvicinarsi vengono immediatamente raggiunti da un drappello di armati alla leggera.
Aroldo; Qui Guido si impadronisce di Aroldo e lo conduce a Beaurain dove lo trattenne con forza
Aroldo, figlio di Godwin, una delle figure più importanti del Witan inglese, appoggia la candidatura e le aspirazioni di Guglielmo almeno da principio e per questo che si è imbarcato alla volta della Normandia. Dalla prua, in piedi il conte inglese indica ai suoi gli armati che sopraggiungono ed inizia a spiegare le motivazioni del suo viaggio e dell’errore di navigazione. Nonostante continui a spiegarsi Aroldo viene arrestato, in maniera molto diplomatica, ma si tratta di un vero e proprio arresto, pur non essendo trattato da prigioniero vero e proprio. Viene condotto da due guardie immediatamente senza lasciargli il tempo di rivestirsi. Guido, dalla semplice osservazione dei ricchi abiti e dal tipo di nave, ha capito due cose riguardo il suo “ospite”: che è un personaggio di alto rango e che può aspirare a grandi benefici dalla situazione.
Dove Aroldo e Guido si confrontano
Nella sala delle udienze, costituita da due pilastri a capitello, Guido seduto sul trono con la spada in mano inizia a contrattare la liberazione con il proprio ostaggio, dopo avergli chiesto tutte le informazioni. Il Gruppo viene messo davanti alle proprie "colpe" e viene redarguito; anche Aroldo è costretto a subire le minacce del conte. A questo scambio di battute tra i due era presente anche un certo Hélas, un informatore o un inserviente al servizio del duca Guglielmo, ascolta l’intero dialogo da dietro una colonna, si allontana, per avvisare il suo signore.
Dove i messaggeri del duca Guglielmo vanno da Guido
Guglielmo di Normandia invia due messaggeri che intimano al conte di Ponthieu di lasciare libero Aroldo. Il conte, in piedi appoggiato ad un'ascia a un taglio solo, li ascolta supportato da uno scudiero che lo assiste. Turoldo, la figura di questo nano barbuto, o di questo inserviente, è certamente la più enigmatica di tutto l’Arazzo. Non si capisce come mai venga ad avere un’importanza tanto elevata e come mai il suo nome è citato su questo documento, anche se si considera che compie un lavoro umilissimo: tiene le briglie dei cavalli.
I messaggeri di Guglielmo; un messaggero ritorna da Guglielmo
Questa icona va letta come parte iniziale della scane in cui i diplomatici inviati da Guglielmo cavalcano e poi raggiungono Guido. Questo è uno dei pochissimi "slittamenti" cronologici dettati dalla necessità d’inquadrare in una direzione le scene, che a loro volta tornano indietro per completare la narrazione. I due messaggeri hanno riportato un araldo sassone, rappresentato con i baffi, che chiede a nome del proprio signore Aroldo, in atteggiamento supplichevole, affinché venga pagato il riscatto. Il duca normanno acconsente al pagamento che consiste in un castello e le sue terre al confine, forse quello rappresentato alla spalle del Normanno.
Qui Guido porta Aroldo a Guglielmo, duca dei Normanni
Forse proprio lo stesso castello di confine, che poi Guglielmo cederà a Guido, dove s’incontrano i due duchi francesi per lo scambio: mentre l’uno indica Aroldo, Guglielmo sembra indicare proprio il castello che consegnerà come riscatto.
Qui il duca Guglielmo, con Aroldo, torna al suo palazzo
A questo punto, visto l’esito della vicenda, tutti cavalcano nuovamente verso il castello/palazzo di Brionne. Aroldo è ora ospite di Guglielmo che "… trattò Aroldo e il suo seguito con grande ospitalità, sforzandosi di far loro dimenticare le vicende del viaggio; Guglielmo aveva non poche ragioni di rallegrarsi della venuta di questo ospite importante, giunto innanzi a lui quale messo dell’amico più nobile e caro" (Guglielmo di Poitiers). I due iniziano a parlare, probabilmente della questione della successione al trono d’Inghilterra. Aroldo non deve aver portato solamente il messaggio di Re Edoardo, ma deve aver proposto le proprie condizioni.
Qui un chierico ed Elfia; qui il duce Guglielmo e il suo esercito raggiunsero Mont-Saint-Michel
Per una serie di motivi, la delusione di Aroldo o le eventuali pretese al trono dello stesso, Guglielmo gli offre la mano della figlia Elfia, rappresentata sotto un portico una fanciulla mentre riceve uno schiaffo simbolico da un chierico: con questo gesto veniva data la conferma al fidanzamento.
Guglielmo, circondato dal proprio esercito, porta Aroldo con sé a soccorrere Rivallon di Dol, ribellatosi al conte Conan II di Bretagna. Mont-Saint-Michel rappresenta il punto di confine a città-fortezza: è riconoscibile dagli elementi caratteristici che ancora oggi la distinguono.
E qui attraversano il fiume Couesnon; qui il duca Aroldo li estrae dalla sabbia
Nell'oltrepassare il fiume Couesnon i partecipanti entrano in Bretagna nel momento in cui vi è bassa marea ed incontrano le prime difficoltà: a questo punto interviene Aroldo che aiuta la caraovana militare normanna ad uscire dal pericolo, salvando due di loro.
E giunsero a Dol, e Conan si diede alla fuga, Rennes
Appena i Normanni si preparavano ad assediare Dol, Conan e i suoi Bretoni abbandonavano la città. In questo caso venne utilizzato un espediente particolarissimo: in cima al castello di Dol, probabilmente tra un merlo e l’altro vennero posti gli scudi che indicavano la presenza di soldati. Mentre gli armati di Guglielmo erano indecisi sul da farsi, gli assediati abbandonavano dalla parte opposta il maniero calandosi dalle mura. Conan raggiunse quindi Rennes, anch’essa abbandonata al proprio destino dai Bretoni che a loro volta si rifugiano in una città più sicura e più difendibile come Dinan. Intanto la cavalleria normanna tra il primo tentativo d’assedio ed il secondo si è trasformata mettendosi le corazze e preparandosi ad un duro assedio.
Qui i soldati del duca Guglielmo combattono contro Dinan, e Conan consegnò le chiavi
Sappiamo dalle fonti che, con un movimento innovativo di cavalleria per l’epoca, di tipo avvolgente obbliga i Bretoni a serrarsi a Dinan, che pur avendo fortificazioni in legno sorgeva su un’area estremamente ben difendibile. La manovra di Guglielmo fu altrettanto evasiva al pari della fuga dei nemici da Dol: dopo aver posto l’assedio alla città, diede ordine di attaccare il ponte levatoio e l’ingresso principale mentre altri soldati appiccavano il fuoco alle palizzate.
Il duca bretone ormai impossibilitato ad altre fughe è costretto dagli eventi a cedere: per questo consegna le chiavi della città al vincitore con la punta della lancia.
Qui Guglielmo concede le armi ad Aroldo; qui Guglielmo tornò a Bagias; Dove Aroldo tenne giuramento al duca Guglielmo
Il valore dimostrato da Aroldo durante i combattimenti viene riconosciuto da Guglielmo il quale sottolinea l’onore e la stima verso il Sassone concedendogli i gonfaloni araldici, inoltre gli fa omaggio dell’ investitura di cavaliere, intendendo ammetterlo nella nobiltà cavalleresca normanna. Simbolo della nobiltà guerriera erano proprio le lunghe picche con la banderuola araldica sulla punta. Aroldo riceve in un’investitura sul campo: la lancia, che tiene in mano, l’elmo conico, la cotta di maglia e la spada. In questo modo Guglielmo lo accettava come uno dei suoi inserendolo politicamente all’interno del suo ambiente.
La località di Bayeux è data dall’importanza che essa ricopre all’interno dell’intera narrazione. Qui non solo si svolge l’evento chiave o il movente della battaglia ma qui è conservato lo stesso Arazzo che la narra. Qui s’incontrano, s’incrociano, s’intersecano le tre dimensioni spaziali e le tre temporali. La rappresentazione cittadina è segnata dallo scenografico castello caratterizzato dal simbolo spirituale, in seguito stemma stesso della cattedrale: due aquile unite da un unico dardo che guardano in direzioni opposte e che indicano i poteri temporale e spirituale.
Questa è la scena che rappresenta il culmine assoluto dell’intera vicenda. Dopo la nomina a cavaliere viene richiesto il giuramento di fedeltà da parte di Guglielmo che è seduto sul trono con la spada rivolta verso l’alto come colui che amministra la giustizia e la detiene per dono divino. Sopra ai due reliquiari, che contengono le ossa dei martiri Raven e Rasilfo, conservate presso la cattedrale di Bayeux, Aroldo tende le mani, ognuna su una cassa e presta giuramento.
I presenti alla scena fatidica sono estremamente attenti e osservano Aroldo che si impegna a riconoscere e sostenere Guglielmo come unico successore del re Edoardo.
Secondo alcuni non fu a Bayeux che ebbe luogo il giuramento: lo storico normanno Orderico Vital lo pone a Rouen e Guglielmo di Poitiers a Bonneville-sur-Touques.
Su questo giuramento si baseranno tutte le pretese e le rivendicazioni normanne sul trono d’Inghilterra avallate da una frase dello storico di corte ufficiale: “E se c'è rivendicazione in nome del sangue, si ricordi che il figlio del duca Roberto era in stretta parentela con il re Edoardo, poiché la zia di Roberto, Emma, sorella di Riccardo II e figlia di Riccardo I, era madre di Edoardo” (Guglielmo di Poitiers).
Esattamente al di sopra della scena, nel registro più piccolo, venne ricamato il leone, simbolo di Normandia e che in futuro verrà adottato anche nello stemma d’Inghilterra.
[A cura di Massimo Cardellini]
LINK a sito anglofono descrivente le scene dell'arazzo:
Britain's Bayeux Tapestry
LINK a un video You Tube ad una animazione dell'arazzo:
Bayuex Tapestry
LINK ad un eccellente commento all'arazzo di Bayeux della professoressa Luisa Derosa
Narrare per immagini
LINK:
http://www.instoria.it/home/Hastings_V.htm
http://www.instoria.it/home/Hastings_VI.htm