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1 ottobre 2012 1 01 /10 /ottobre /2012 05:00

LA REGINA DI CUORI

 

 

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di Randolph Caldecott

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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La Regina di Cuori

Ha preparato dei dolcetti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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In un giorno d'estate:


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il fante di cuori

rubò quei dolcetti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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E se li portò via.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il Re di Cuori

chiese quei dolcetti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[SEGUE]

 

 

[Traduzione di Paolo Casciola]

 

 

[A cura di Massimo Cardellini]

 

 

 

LINK all'opera originale:
The Queen of Hearth 

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30 maggio 2012 3 30 /05 /maggio /2012 05:00

 

rosamondpraegar.jpgSophia Rosamond Praeger, scultrice e scrittore nacque a Holywood nella contea di Down, in Irlanda nel 1867, sorella minore del celebre naturalista Robert Lloyd Praeger. Studiò alla Sullivan Upper School, frequentò anche la Belfast School of Art e la Slade School of Art a Londra. a Londra.

book.jpgStudiò arte anche a Parigi e illustrò molti libri per bambini. Fu apprezzata ai suoi tempi per le sue sculture. Fu presidente dell'Accademia Ulster e ricevette una laurea honoris causa dalla Queen's University nel 1927 e nel 1939 fu insignita dell'MBE (Ordine dell'Impero Britannico). Morì nel 1954.

 

 

  

 

 

 

 

 

LE AVVENTURE DI TRE CORAGGIOSI BAMBINI

 

 

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Questi sono i Tre Bambini Coraggiosi che se ne vanno incerca di fortuna.

I  nomi di questi Tre Bambini Coraggiosi erano Hector, Honoria e Alisander.

 

 

 

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Questo è il Drago che i Tre Bambini Coraggiosi hanno trovato mentre faceva il pisolino pomeridiano.

 

 

 

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Questi sono i Tre Bambini Coraggiosi quando videro il Drago.

 

 

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Questo è il Drago quando udì i Tre Bambini Coraggiosi; notate come la sua povera coda tremi di paura.

 

 

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Questi sono i Tre Bambini Coraggiosi che consolano il Drago. "Mangi le persone?" gli chiedono. " Non quelle buone" risponde il Drago; ma questo non era esattamente vero, e si intuisce che si stava prendendo gioco dei Tre Bambini Coraggiosi e voleva che pensassero bene di lui, oltre al fatto che proprio in quel momento stava risparmiandosi lappetito per un motivo speciale che adesso sentirete.

 

 

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00017-copia-1.jpgQuesto è il Drago che aiuta i Tre Bambini Coraggiosi a percorrere la loro strada.

 

 

 

00018-copia-1.jpg00019-copia-1.jpg

Questi sono i Tre Bambini Coraggiosi che vengono sfidati da un Vecchio Cavaliere Cattivo.

Dovete andare in prigione” disse il Vecchio Cavaliere Cattivo.

Ma prima combatteremo rispondono i Tre Bambini Coraggiosi.

 

 

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00021-copia-1.jpgQuesta è la carica vittoriosa dei Tre Bambini Coraggiosi.

 

 

 

 

 

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00023-copia-1.jpg Questa è la sottomissione del Vecchio Cavaliere Cattivo.

 

 

 

 

 

 

 

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Questi sono i Tre Bambini Coraggiosi nel Castello del Vecchio Cavaliere Cattivo, mentre vengono presentati

alla sua Astuta Moglie. Questo Castello è vostro disse lei, ma non aveva lintenzione di cederglielo.

 

 

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Questo è il Drago che ascolta di nascosto il loro tradimento.

 

 

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Questa è la fuga dei Tre Bambini Coraggiosi.

 

 

 

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Questa è la separazione dei Tre Bambini Coraggiosi dal Drago, che deve sbrigare

un importante impegno daffari.

 

 

 

 

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00033.jpgQuesta è il cancello del Primo Reame visitato dai Tre Bambini Coraggiosi.

 

 

 

 

 

 

 

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00035Questo è il sovrano di quel Regno. Ma il Re era un tiranno malvagio e aveva promulgato una legge

che ordinava a chiunque di avere un naso della stessa grandezza e della stessa forma del suo.

 

 

 

 

 

 

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Questi sono i Funzionari del Re che misurano i Nasi della Povera Gente. Così alcuni tiravano molto forte il proprio naso per farselo allungare, mentre altri ne tagliavano maldestramente un pezzettino; ma la maggior parte portava dei nasi finti, e pretendeva che fossero veri.

 

 

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Questo è il Re che ordina ai Tre Bambini Coraggiosi di modificare la forma dei propri nasi. Giammai! esclamarono i Tre Bambini Coraggiosi. Molto bene disse il Re, ho assunto un mostro per fargli divorare tutti coloro che non mi ubbidiscono, oh oh!

 

 

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Questi sono i Tre Bambini Coraggiosi che vengono portati alla Morte.

 

 

 

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00043.jpgQuesto è il Re, uscito per veder divorare i Tre Bambini Coraggiosi.

 

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Questi sono i Tre Bambini Coraggiosi che riconoscono il loro vecchio amico Drago, il quale infranse subito con un morso le loro catene.

 

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00047.jpgQuesta è la fuga del Re malvagio.

 

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Questo è il modo in cui egli cadde sul suo bel lungo nasone, e lo spezzò.

 

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Questi sono i Tre Bambini Coraggiosi che rimproverano il Drago per le sue cattive maniere, finché lui si pentì e promise di diventare Vegetariano.

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Questo è il Drago che pianta dei Cavoli e li annaffia con le proprie lacrime.

 

 

 

 

 

 

 

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[Traduzione di Paolo Casciola]

 

 

[A cura di Massimo Cardellini]

 

 

LINK all'opera originale:

The adventures of three bold Babes, 1897

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26 aprile 2012 4 26 /04 /aprile /2012 05:00

UN RANOCCHIO SEDUTTORE

 

 

 

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Video musicale You Tube dell'opera di Caldecott

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Un Ranocchio vuole andarsene a sedurre una Topolina,


E vai!” esclama Rowley.


Che la Madre lo voglia o no.


Con un salame del re, del prosciutto e degli spinaci,


E vai!” esclama Anthony Rowley.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Perciò esce di casa col suo cilindro,


E vai!” esclama Rowley.


E cammin facendo incontra un Topo.


Con un salame del re, del prosciutto e degli spinaci,


E vai!” esclama Anthony Rowley.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Per favore, signor Topo, mi accompagni,


E vai!” esclama Rowley.


Sta andando a trovare la signorina Topolina?


Con un salame del re, del prosciutto e degli spinaci,


E vai!” esclama Anthony Rowley.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Eccoli ora giunti a casa della signorina Topolina,


E vai!” esclama Rowley.


Bussano forte, e la chiamano ad alta voce.


Con un salame del re, del prosciutto e degli spinaci,


E vai!” esclama Anthony Rowley.

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Di grazia, signorina Topolina, è in casa?”


E vai!” esclama Rowley.


Oh sì, gentili signori, son seduta allarcolaio”.


 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Con un salame del re, del prosciutto e degli spinaci,


E vai!” esclama Anthony Rowley.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Per favore, signorina Topolina, ci offrirebbe una birra?”


E vai!” esclama Rowley.


A me e al Ranocchietto piace moltostare allegri”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Con un salame del re, del prosciutto e degli spinaci,


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

00015.jpgE vai!” esclama Anthony Rowley.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Per favore, signor Ranocchio, ci canterebbe una canzone?”


E vai!” esclama Anthony Rowley.


Ma che non sia qualcosa di troppo lungo.


Con un salame del re, del prosciutto e degli spinaci,


E vai!” esclama Anthony Rowley.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Lo vorrei davvero, signorina Topolina rispose il signor Ranocchio,


E vai!” esclama Rowley.


Ma il raffreddore mi ha reso rauco come un Maiale.


Con un salame del re, del prosciutto e degli spinaci,


E vai!” esclama Anthony Rowley.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Visto che lei si è beccato un raffreddore disse la signorina Topolina,


E vai!” esclama Rowley.


Vi canterò io una canzone che ho appena scritto.


Con un salame del re, del prosciutto e degli spinaci,


E vai!” esclama Anthony Rowley.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

00020.jpgMa mentre ballavano e si divertivano,


E vai!” esclama Rowley.


Una Gatta e i suoi Gattini entrarono all’improvviso.


Con un salamedel re, del prosciuttoe degli spinaci,


E vai!” esclama Anthony Rowley.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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La Gatta afferrò il Topo per la testa;


E vai!” esclama Rowley.


E i Gattini buttarono a terra la piccola Topolina.


Con un salame del re, del prosciutto e degli spinaci,


E vai!” esclama Anthony Rowley.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Tutto ciò mise al signor Ranocchio una paura terribile;


E vai!” esclama Rowley.


Afferrò il suo cappello e augurò a tutti la buonanotte.


Con un salame del re, del prosciutto e degli spinaci,


E vai!” esclama Anthony Rowley.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ma mentre il Ranocchietto attraversava un argenteo ruscello,


E vai!” esclama Anthony Rowley.


Arrivò un’anatra bianca come un giglio e se lo ingoiò.


Con un salamedel re, del prosciuttoe degli spinaci,


E vai!” esclama Anthony Rowley.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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00026.jpgCosì morirono tutti e tre,


E vai!” esclama Rowley.


Il Topo, la Topolina e il piccolo Ranocchiettooo!


Con un salame del re, del prosciutto e degli spinaci,


E vai!” esclama Anthony Rowley.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Traduzione di Paolo Casciola e di (last but not least) David Broder]

 

 

 

 

[A cura di Massimo Cardellini]

 

 

 

LINK all'opera originale:

A Frog he would a-wooing go

 

 

 

LINK ad altre opere di Rudolf Caldecott:

Randolph Caldecott, La Lattaia, da: "Children Library", 1882

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22 novembre 2011 2 22 /11 /novembre /2011 06:00

 

 

 

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Jacques e il fagiolo gigante

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

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Jacques e il fagiolo gigante

 

Racconto popolare

 

Illustrazioni di G. Tenggren

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

jacques02.pngC'era una volta un ragazzo chiamato Jacques che viveva con sua madre in una povera casupola. Jacques era di animo buono, ma si preoccupava più di giocare che di lavorare e sua madre aveva molto da penare per rimediare di che vivere per entrambi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

jacques03.pngDovette vendere poco alla volta tutto ciò che possedavano e venne il giorno in cui non resto loro nient'altro che una mucca.

 

"Dobbiamo venderla Jacques", gli disse sua madre sospirando. "Portala al mercato, ma cerca di trarne un buon prezzo, perché quando non l'avremo più, non so come vivremo".

 

Jacques partì dunque per la città. Portava la mucca davanti a sé. Ma camminando incontrò un vecchietto che ammirò la vacca e si offerse di comprarla.

 

"È una gran bella bestia", disse Jacques, "Quanto mi offrite?".

 

 


jacques04.png"Ecco!", disse il vecchietto tendendogli un pugno di fagioli così brillanti e così colorati che Jacques provò subito il bisogno di averli tutti per sé.

 

"D'accordo!" esclamò. E senza riflettere un solo istante diede la vacca al vecchio e fece ritorno a casa sua con i fagioli.

 

Sua madre non trovò in essi nulla di meraviglioso.

 

"Jacques! Jacques! esclamò. Questa follia ci porta del tutto alla rovina".

 

Scoppiando in singhiozzo, gettò i fagioli dalla finestra.

 

E il povero Jacques del tutto confuso andò a letto senza mangiare.



 

jacques05.pngMa il giorno dopo, quando guardò dalla finestra, cosa vide? Oh prodigio! I fagioli erano cresciuto durante la notte e avevano creato un enorme stelo. Esso si spingeva verso l'alto, molto in alto, come una grande scala, e le foglie della cima si perdevano tra le nubi.

 

"Erano dunque dei fagioli meravigliosi!", esclamò Jacques. Uscì subito e si mise a salire su questo strano stelo di fagioli.


 

 

jacques06.pngQuan'ebbe infine superato con la testa le nubi, Jacques si trovò in un vasto paese deserto, dove non si vedeva nient'altro che un grande castello dall'aspetto sinistro.

 


 

 


 


 

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Poiché aveva una gran fame dopo quella scalata, andò dritto alla porta del castello per chiedere qualcosa da mangiare. Bussò. Una donna gigante venne a lui e lo guardò con timore e meraviglia.

 

"Chiunque tu sia e da qualunque posto tu giunga!" gli disse urlando, "bisogna che tu te ne vada prima che mio marito torni a casa".

 

 


 

jacques08.pngProprio in quell'istante si udì un grande frastuono di passi che si avvicinavano al castello. Il pavimento si mise a vibrare, le mura a tremare e il volto della vecchia impallidì.

 

"È mio marito che arriva!" sussurrò lei, nascondendo Jacques nel suo enorme forno.

 

Giusto in tempo, perché un orrendo gigante, due volte più grande della moglie, entrò nella stanza a grandi passi.

 

"Sento odore di carne fresca", urlò entrando. "Morto o vivo, ti avrò, briccone. E ti macinerò le ossa per farne il mio pane!".

 

Guardò sotto la tavola e in tutti gli angoli. Ma nel momento stesso in cui toccò l'apertura del forno, sua moglie ebbe il coraggio di parlare.

 

"Non c'è nessuno qui", disse. "È la tua buona cena quello che senti!".

 



 

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Pose prontamente sulla tavola una scodella contenente delle oche grasse e il gigante si pose a tavola mugugnando e le divorò tutte.

 

Poi egli trasse due sacchi di scudi da sotto la tavola. Ne aprì uno e si mise a giocare con le monete scintillanti finché non si addormentò sulla sua sedia. In quel momento Jacques scivolò fuori dal forno. Prese il secondo sacco da sotto il naso del gigante. Mise il sacco sulla sua schiena e si pose subito in salvo velocemente per giungere senza problemi allo stelo dei fagioli.

 


 

jacques10.pngJacques consegnò il denaro a sua madre e conobbero l'abbondanza per numerosi mesi. Quando l'ultima moneta fu spesa, Jacques si arrampicò una seconda volta sullo stelo.

 

Non appena la moglie del gigante gli ebbe aperto il castello si mise a tremare come una foglia. La gigante impallidì e nascose Jacques nel baule.

 

 



 

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Il gigante entrò di nuovo gridando: "Sento odore di carne fresca!".

 

Guardò sotto la tavola e in tutti gli angoli. Diede uno sguardo nel forno e pose la sua grossa mano sul coperchio del baule di legno.

 

"A tavola!" gridò sua moglie, ponendovi sopra una scodella che conteneva alcuni maiali arrosto. "È la tua buona cena quello che senti!".

 

 

 


 

 

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Il gigante si mise subito a mangiare. Quando ebbe finito, si divertì con una gallinella maculata che covava un uovo d'oro ogni volta che egli gridava: "Feta!".

 

Ma alla fine egli si stancò di questo gioco e si mise a russare sulla sua sedia.

 

Non appena lo udì russare, Jacques saltò fuori dal cofano di legno e prese la gallinella. La mise sotto il suo braccio, corse fuori dal castello e scese lungo lo stelo. Con una gallina che fedava delle uova d'oro, Jacques e sua madre non avevano più nulla da desiderare.

 

 

 


 

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Jacques ebbe tuttavia ancora voglia di arrampicarsi su quel fagiolo gigante. E un bel giorno vi salì sopra.

 

"Non oso farti entrare!", gli gridò la moglie del gigante. "Da quando hai portato via la sua gallinella, mio marito è diventato così cattivo che temo per la mia stessa vita".

 

Stava per richiudere la porta, ma Jacques si intruffolò tra le sue gambe ed era già nascosto nella teiera, quando il gigante entrò in un fracasso di tuoni. Il gigante si mise a ruggire, a fiutare, e mangiò un pasto abbondante. Poi, piazzando davanti a sé una bella piccola arpa, le gridò: "Suona!".


 

 

 

 

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La piccola arpa si mise a suonare una musica così dolce che il gigante e sua moglie si misero presto a russare quanto tutti i più potenti venti messi insieme. Allora Jacques uscì dalla teiera, prese l'arpa e varcò la soglia correndo.


 

 

 

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Ma l'arpa si svegliò e svegliò il gigante che si lanciò all'inseguimento di Jacques. Per fortuna Jacques era molto agile, mentre il gigante era ancora molto stordito dal sonno. Non appena ebbe posato il piede al suolo, Jacques impugnò un'ascia per abbattere il fagiolo gigante.

 

Crac e sbramm! Il fagiolo crollò e il gigante cadde morto stecchito.

 

 

 

 

 

 

 

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jacques17.pngIn quanto alla moglie del gigante, in pace nella sua enorme cucina al di sopra delle nuvole, non c'è dubbio che fu contenta di essersi sbarazzato del gigante crudele e brutale che tanto amava la carne fresca.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

jacquescover-retro.pngQuarta di copertina del libro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


   Topolino nella terra dei giganti,

una versione disneyana della presente fiaba arcaica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Traduzione di Massimo Cardellini]

 

 

 

 

LINK all'opera originale:

Jacques et le haricot géant

 

 

LINK pertinente:

La storia sorprendente e interessante di John Giller l'ammazzagiganti, 1830

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5 maggio 2011 4 05 /05 /maggio /2011 06:00

Un bel ritrovamento dal web anglofono. Un'opera apparentemente destinata ad un pubblico di piccoli lettori e risalente al 1969, autrice Meg Rutherford, ma che in realtà è anche e soprattutto un omaggio alla tecnica dadaista del collage,. Essa fa soprattutto pensare al Max Ernst di Una settimana di bontà. L'autrice, infatti, ritagliando soprattutto immagini ottocentesche di antiche costruzioni dell'architettura occidentale ed trasferendole, non senza peripezia, in luoghi esotici, e con poche ben mirate parole nelle didascalie, crea un mondo surreale e poetico dove trionfano bellezza ed esigenza di evasione da una oramai insostenibile alienazione fattasi quotidiana e quindi esistenziale.

 

Un messaggio umanissimo ma che è effettuato da altissimi prodotti della reificazione umana, e quindi ancor più attendibile.  Nel profondo una sana esigenza di utopia, del non già qui ancora, in cui è l'arte a prendere la parola e farsi conoscenza, per cui vuole naturalmente capirlo.

 

Della illustratrice di lingua inglese, nata nel 1932, in italia è stata pubblicato, nell'ormai lontano 1990, Nottolino topino goloso topino coraggioso, dalla casa editrice Castelli in aria.

 

 

 

 

 

 

L'Isola Bellissima


 

 

 

 

 

di Meg Rutherford

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Molto, molto lontano c'è un isola

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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di laghi incantati e verdi, sognanti pascoli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Negli altri paesi, le case sono solitarie oppure affollate o paralizzate per mancanza di respiro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Gli uccelli hanno udito i loro sospiri, e volano verso loro gridando:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Venite con noi sull'isola dell'appagamento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Tre piccole torri per prime ebbero il coraggio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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...poi due tristi memoriali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ed una solitaria chiesina di montagna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Dall'Oriente all'Occidente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Si affrettano con emozione,

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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cattedrali e palazzi, manieri e villette... viaggiarono coraggiosamente attraverso il buio, passaggi tortuosi,

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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 su vaste, gole spazzate dai venti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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 e deserti battuti dal sole

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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 dove persone e mobili...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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...a volte vennero smarriti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Le case più pesanti si attardarono e rimasero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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mentre altre sui fiumi 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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andando alla deriva in fondo al mare, ahimé!

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Poi , ahimè! il vento gonfiò le onde

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ed il mare si riempì di macerie di case.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Quindi alcune attraversarono il tunnel...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

023.jpg...ed altre in pallone...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

024.jpg...finchè vi giunsero una alla volta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

025.jpgsull'Isola Bellissima,

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

026.jpgdove finalmente le case trovarono sole e la pace.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

027.jpgQui sull'isola possono galleggiare sui fiumi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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vi sono pergolati per gli amanti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

029

o luoghi appartati per i timidi...

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

030

e per chi è stanco di sole

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

031

l'ombra di fredde caverne...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

032

e balli e felicità e GIOIA SENZA FINE.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Versione video su Youtube del presente post con commento musicale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Traduzione di Massimo Cardellini]

 



LINK all'opera originale:

The Beautiful Island

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19 febbraio 2011 6 19 /02 /febbraio /2011 18:05

 

 

Storia dei libri per l'infanzia


 

Dal Medioevo alla metà del XVIII secolo

 

 

 


 

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ABC petits contes [ABC Racconti brevi]

Testo di Jules Lemaître, illustrazioni di Job


L'albo da cui è tratto quest'alfabeto è all'inizio una raccolta di racconti scritti dall'accademico Jules Lemaître durante gli anni 1913-1914. L'editore Mame lo fece illustrare dal grande disegnatore Job (acronimo di Jacques Onfroy de Bréville). Ogni storiellina ha come titolo una parola la cui iniziale è una delle 26 lettere dell'alfabeto, possiamo così classificare alfabeticamente l'insieme dei racconti. Job ha fatto di queste iniziali di titoli delle vere letterine ornate, che ha in seguito radunato all'inizio dell'albo, per formare un abbecedario: A per Asino, B per Bélier (ariete), C per Canard (anatra), ecc.; di modo che quest'alfabeto funga da "sommario", rinviando il lettore ad ognuna delle storie.



di Corinne Gibello-Bernette


infanzia-02.jpgParis, Théodore Lefèvre, (1876)

  Rimasta a lungo fuori dal campo dell'editoria e restata sino ad una data recente in margine alle collezioni patrimoniali, il libro per i ragazzi è oggi collezionato ed oggetto di esposizioni.
  
Dei libri destinati ai bambini
  

"Libro per bambini", "libro per i giovani", "libro per l'infanzia e la gioventù", tutti questi vocaboli suggeriscono un libro destinato per la sua forma ed il suo contenuto all'infanzia: al bambino lettore certamente, al bambino apprendista lettore anche, ed anche, sin dall'ultimo quarto del XIX secolo, al bambino che non sa leggere. I bambini essendo per definizione degli esseri in divenire, in continua trasformazione, gli editori differenzieranno ben presto le loro collezioni, o "biblioteche", secondo le differenti età- e a volte secondo la distinzione ragazza/ragazzo.

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My very first little book of letters
New York and London, Hodder and Stoughton, 1914

Come ci informa la dedica, questo piccolo abbecedario inglese fu offerto da un padre a sua figlia nel 1914. Senza ambizione? Il titolo lo dice bene: essere il "primissimo libro", quello che farà entrare il bambino nel mondo delle "lettere". Rivolgendosi ai più giovani, non si tratta qui di sviluppare un metodo arido, ma piuttosto , attraverso il fascino delle immagini e con il pretesto di un percorso ludico, di sensibilizzare l'apprendista lettore alla forma ed al suono di ogni lettera. Seguendo la tradizione anglosassone, l'immagine è dotata di una quartina il cui ritmo e le rime aiutano la memorizzazione. Questa quartina precisa l'analogia stabilita tra la forma della lettera e l'elemento rappresentato del quotidiano, che gli serve in qualche modo di riferimento sensibile. Alcune parole acrofone sono date anch'esse, che dovevano incitare il bambino a proseguire il gioco. Nella seconda parte dell'albo, una delle più antiche filastrocche del repertorio inglese "Great A, Little a, Boucing B...", serve da punto di partenza ad un gioco di riconoscimento delle lettere nella frase. Il bambino diventa allora un piccolo detective.

   

 Il libro sta per diventare il compagno privilegiato dell'infanzia, delle balie che devono addormentare il bambino sino alle storie che, molto piccolo, il bambino ama ascoltare, senza dimenticare le canzoni a cui prende piacere a canticchiare. L'editore terrà conto anche del suo piacere a disegnare, a colorare, ad afferrare un albo in cartone forte o in tessuto ed a guardare delle immagini. Non appena sa leggere, nuovi universi da esplorare si offriranno a lui: i libri dei suoi genitori, certo, ma anche delle raccolte di "lezioni di cose", dei racconti di avventure, delle storie di "club" o di "clan", ecc. Testi ed immagini sono spesso indissociabili, sicché studiare la storia del libro per ragazzi suppone di affrontare al contempo quella dei suoi autori e quella dei suoi illustratori.  

 
Libro per bambini o letteratura per la gioventù

Voyages de Gulliver di Jonathan Swift

Nuova edizione destinata in special modo alla gioventù ed abbellita da numerose figure ritagliate
Paris, Ch. Letaille, 1839

BnF, Réserve des livres rares, Résac. R. 28979


Incisore, litografo ed editore di immagini religiose, Charles Letaille si fa anche alla fine degli anni 30 del XIX secolo, editore di libri, proponendo come strenne, premi e regali, delle pubblicazioni destinate sopratutto alla gioventù. Tra queste ultime, una "Bibliothèque du jeune âge ou lectures amusantes", serie di nove titoli in dodici volumi in 18°, che presentano la particolarità di essere muniti di otto o nove illustrazioni ritagliate, stampate in seppia, che si staccano dal volume e possono essere poste in piedi ; la loro raccolta offre" una pittura animata dell'insieme dell'opera e dei suoi graziosi dettagli". Dopo l'Histoire d'Aladin, l'Histoire d'Ali-Baba, Paul et Virginie, Les Aventures de Robinson Crusoé, l'editore pubblica i Voyages de Gulliver. Ma, constatando  che l'opera di Swift non può essere posta tra le mani della gioventù in una versione originale in ragione dell'"inconveniente di numerosi passaggi che urtano allo stesso tempo e la nostra delicatezza francese e l eregole dell amorale", ma anche in ragione della sua portata filosofica inadatta all'infanzia, egli ne conserva soltanto al sua parte meravigliosa, e cioè i viaggio a Lilliput ed a Brobdingnac, venendo così ad arricchire la lista delle versioni abbreviate che fioriscono dall'inizio degli anni 1820.
01.htm

 

 

È tuttavia necessario distinguere tra "libro per bambini" e "letteratura per l'infanzia", anche se questa distinzione resta in fondo del tutto teorica. Se ci si interessa alle pubblicazioni destinate ai bambini in una prospettiva letteraria, cioè riferendosi al corpus delle opere di narrativa poste tra le mani dei bambini, si parlerà di letteratura per l'infanzia. Se si adotta una prospettiva storica, considerando tutte le opere scritte ed edite per i bambini- Abbecedari, manuali scolastici, documentari, albi, romanzi, racconti, riviste... - allora si parlerà di libri per bambini.

infanzia-05.jpgLe Nouveau Robinson pour servir à l'amusement et à l'instruction des enfans de l'un et l'autre sexe
Testo di Joachim Heinrich Campe, traduzione di Auguste Simon d'Arnex
Frontespizio e pagina del titolo, Londra, Versailles, Poinçot, 1785. Tomo I

 

 All'incrocio dei campi letterario, editoriale, artistici, pedagogico, la storia del libro per bambini è "quella [degli] oggetti culturali dell'infanzia e dipende dunque dalla considerazione delal specificità infantile, cioè il riconoscimento di un pubblico infantile e dei suoi specifici bisogni". Ora questa considerazione è evoluta nel corso dei secoli.

infanzia-06.jpgLes Aventures de Jean-Paul Choppart
Louis Desnoyers, illustrato da Honoré Daumier
3a edizione, corretta ed aumentata di nuovo dall'autore,
illustrata da splendide litografie di Honoré Daumier, Paris, Bureau et Aubert, 1836, tomo 1.
BnF, Littérature et Art, Y2-26877

Pubblicato a puntate a partire da luglio del 1832, nel Journal des enfans, le "avventure" o "disavventure" di questo bambino turbolento, dell'età di nove anni e mezzo, appaiono nel primo numero con il titolo Les Illusions maternelles [Le Illusioni materne], trasformato in Les Aventures de Jean-Paul Choppart [Le Avventure di Jean-Paul Choppart] sin dalla secondo numero. La storia editoriale dell'opera di Louis Desnoyers (1802-1868) è traccoata da Francis Marcoin nelle sue diverse analisi dedicate a questo primo "romanzo-d'appendice" [roman-feuilleton] o, più esattamente, "appendice-romanzo" [feuilleton-roman], per la gioventù. Aubert, Bernardin-Béchet, Hetzel, per non citare che alcuni dei editori del XIX secolo, contribueranno ad una molto ampia diffusione di questo testo, con delle iluustrazioni firmate da Grandville, Hector Giacomelli, Cham e Honoré Daumier.
Appartenente ad una famiglia della borghesia normanna, Jean-Paul si rivela un bambino pigro, goloso, insolente, scontroso e furbo. Alla sua bruttura morale si aggiunge un aspetto fisico che non depone affatto a suo favore: Jean-Paul Louche, ha una verruca sulla parte bassa del naso, delle ginocchia storte, dei capelli sempre spettinati e indossa indumenti sporchi, "mal indossati".
Jean-Paul, che per poco non soffocava sua sorella maggiore Pauline chiudendola in un armadio e che ha affamato l'altra sua sorella, Laure, divorandole tutte le sue confetture, è severamente punito da suo padre. Poiché si rifiuta di scusarsi e si trova minacciato da nuovi fulmini paterni, egli fugge, pensando di poter infine godere di una libertà soffocata dall'educazione genitoriale. Trascina nel suo vagabondaggio Giacomino [Petit-Jacques], il figlio della guardia campestre Roquille. Confrontato con delle situazioni spesso ridicole, a volte pericolose, i bambini fanno l'esperienza della stupidità e della crudeltà degli adulti. La loro libertà, in realtà, non è che finta: il Signor Choppart, infatti, constatando la sconfitta della sua educazione a parole, decide di lasciare suo figlio ed il suo nuovo amico per le strade e di farli sorvegliare da uno dei suoi domestici. Questo salvatore provvidenziale interverrà in numerose occasioni, apparendo come un "gigante" agli occhi dei bambini di cui incrocia la strada. Alla fie del romanzo, i due bambini, che sono stati ridotti alla condizione di orsi da fiera o di fratelli siamesi dal marchese de la Galoche, un saltimbanco poco glorioso, ritrovano la loro famiglia e fanno onorevole ammenda. Giocando sul grottesco, la caricatura, Louis Desnoyer utilizza il racconto narrativo per evocare la scuola della vita come possibile metodo educativo, quando si tratta di correggere i difetti del carattere di un bambino, invece dei castighi corporali.

 

 

Infatti, ci si chiederà, qual è il primo libro per bambini?  La domanda fa discutere: gli storici inciampano sempre sulla domanda delle origini, gli uni citano l'Educazione civile dei bambini di Erasmo di Rotterdam, (1530), altri assumo come punto di partenza l'Orbis sensualium pictus [Alfabeto vivo dei bambini] di Comenio (1658), rispettivamente metodo di apprendimento alla lettura attraverso l'immagine e primo libro di immagini per bambini, oppure le Histoires ou Contes du temps passé, avec des moralitez [Storie o Racconti del tempo passato, contenente delle moralità], di Perrault, del 1697, e  Suite du quatrième livre de "l'Odyssée" d'Homère ou les Avantures de Télémaque, fils d'Ulysse [Seguito del quarto libro dell'"Odissea" di Omero o le Avventure di Telemaco, figlio di Ulisse] di Fénelon, del 1699.

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Alice au pays des lettres
Testo ed illustrazioni di Roland Topor
Paris, Seuil, collection Petit Point, 1991

Roland Topor, l'autore ed illustratore della storia si è ispirato al libro di Lewis Caroll. Addormentandosi sulla pagina ventitré di un libro, Alice scoprirà un mondo strano, affascinante, il paese delle lettere. La bambina scoprirà la vita autonoma delle lettere briccone, inventive, buffe, imbrigliate in una società particolare in cui la rivolta all'incontro dell eSignore Grammatica e Sintassi è del tutto plausibile!

Dobbiamo constatare tuttavia che l'esordio del libro per bambini, al di fuori della pedagogia, non diventa possibile che a partire dal momento in cui la società riconosce all'infanzia uno statuto particolare, il che si produce soprattutto nel XVIII secolo, nel solco di John Locke e di Jean-Jacques Rousseau. Ed è molto logicamente che il libro per bambini non appare in quanto genere letterario a parte intera e in quanto settore editoriale che nella seconda metà del XVIII secolo, per conoscere il suo pieno sviluppo a partire dal secolo seguente.

 Progressivamente si forma la distinzione tra, da una parte, una letteratura destinata all'origine agli adulti poi passata nel repertorio infantile (Jonathan Swift, Daniel Defoe, Walter Scott, Alexandre Dumas) e, dall'altra parte, una letteratura rivolta specificamente alla gioventù, ad esempio Les Aventures de Jean-Paul Choppart di Louis Desnoyers, edite nel 1832.
Gusti e aspettative dei bambini
 Si pone anche la domanda dei gusti e delle aspettative dei bambini. Come li conosciamo? Atraverso i bambini stessi, senz'altro, ma allora, come essi li formulano? Attraverso gli adulti anche, ma quale interpretazione ne danno? Roland Topor: "Ci sono dei libri che gli adulti trovano molto complicati e che i bambini gustano come tartine. E reciprocamente. Ci sono dei bambini stupidi e degli adulti idioti. Ma non nelle stesse proporzioni": Gli adulti ed i bambini non hanno per forza la stessa percezione di fronte all'universo testuale o grafico. E i libri per bambini ne dicono spesso più sulle intenzioni degli adulti che li propongono o li impongono che sulle aspettative dei bambini: "Gli uni [gli adulti], acquistano dei libri che non leggono. Gli altri [i bambini] leggono dei libri che esso non avrebbero acquistato...". 

 

Questa citazione di Marc Soriamo tratta dal suo articolo dedicato alla "Letteratura per la gioventù," nell'Encyclopædia universalis, evoca in filigrana tutta la problematica dell'adulto prescrittore e del bambino lettore incompreso, disprezzato o giudicato indegno dagli adulti, che i bambini divorano più o meno nascostamente (Le Club des Cinq, Martine o Titeuf, per non citarne che alcuni). Buoni libri, cattivi libri, Non spetta in definitiva al bambino decidere?

Dal Medioevo alla metà del XVIII  secolo
 
Durante il Medioevo, i primi libri destinati al bambino sono manoscritti. Conosciamo quello di Dhuoda, una  madre di famiglia carolingia che scrive, nel IX secolo, un trattato sull'educazione per suo figlio Guillaume. In modo generale, nel quadro familiare o scolastico, il bambino è destinatario di un insieme di testi, spesso orali, che possono essere raggruppati in tre settori: la letteratura ambulante, l'apprendimento dei rudimenti ed infine i libri di collegi o destinati all'educazione del principe.

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Fenomeni meteorologici
Johann Amos Comenius (1592-1670)
Orbis sensualium pictus. Die Sichtbare Welt.
W Wroclawiu : W. B. Korna, 1805
BnF, Littérature et art, X-9212

Il teologo, filosofo e pedagogo di origine morava Jan Amos Komensky, detto Comenius, è spesso presentato come il "padre" della pedagogia moderna. I fondamenti pedagogici di Comenius sono teologici e filosofici: soltanto l'educazione e la conoscneza possono permettere all'uomo di raggiungere la "pansofia". È dunque essenziale essere attenti all'educazione della gioventù sin dalla più tenera età, suscitando nel contempo il suo desiderio di apprendere ed il suo piacere di giocare. Allo stesso tempo libro di immagini per bambini, dizionario bilingue latino-tedesco- o quadrilingue nelle successive edizioni- manuale scolastico o ancora enciclopedia, l'Orbis sensualium pictus: hoc est omnium fundamentalium in mundo rerum & in vita actionum pictura & nomenclatura fu ampiamente diffusoin Europa, Spagna e Portogallo eccettuati, con soprattutto una traduzione inglese sin dal 1659. L'immagine sostiene, chiarisce la parola, permettendo così al bambino di nominare ciò che vede. L'edizione del 1658 si apre su un alfabeto associante la rappresentazione di un animale, il suono che produce e la lettera che questo suono evoca; poi 150 temi tratti dall'universo, dal mondo animale, dal mondo minerale, al genere umano nelle sue diverse attività, senza dimenticare le piante e gli animali, sono trattate da un'immagine recanti dei numeri che rinviano, poi, alle parole latine e tedesche. (C. G.-B.).

La letteratura ambulante

infanzia-09.jpgFrontespizio per Contes de ma mère l'Oye 

Copia manoscritta dei racconti in prosa di Charles Perrault, 1695. (19 x 13 cm)

New York, The Pierpont Morgan Library (MA 1505) Foto J. Zehavi. S. Lee

 

 

Questa copia manoscritta anonima dei racconti, acquistata dalla Pierpont Library nel 1953 ed ignorata sinjo ad allora, data del 1695,cioè duecento anni prima dellal loro pubblicazione. Cinque degli otto racconti in prosa vi sono compresi. Decorato da un frontespizio, da un cartiglio e da cinque vignette, l'insieme è rilegato con l'insegna di Elisabeth Charlotte d'Orléans, nipote di Luigi XIV e dedicataria del libro. Alcune correzioni e commenti di una seconda mano sono presenti in questo testo, forse dello stesso Perrault.


 

Un primo corpus letterario si è costituito sin dall'Antichità a partire da testi che hanno successo presso i bambini anche se essi non sono stati  specificatamente redatti per loro: favole di Ovidio, Esopo o La Fontaine; racconti di Madame d’Aulnoy, Straparola, Basile, la signora  Lhéritier e Charles Perrault, le cui Histoires ou Contes du temps passé avec des moralitéz [Storie o Racconti del tempo passato cone degli insegnamenti morali], apparsi nel 1697, costituiscono incontestabilmente l'opera più celebre nel corpus della letteratura condivisa dai bambini e dagli adulti; romanzi di cavaleria: Histoire des quatre fils Aymon, Roland de Roncevaux, Geneviève de Brabant, [Storia dei quattro figli Aymon, Rolando di Roncisvalle; Genoveffa del Brabante].

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Histoire des quatre fils Aymon
François Georgin
De la Fabrique de Pellerin, imprimeur-libraire, a Épinal verso il 1830.
BnF, Estampes et Photographie, Tb mat 1 (boîte folio, lettre Q)

La Histoire des quatre fils Aymon [Storia dei quattro figli di Aymon] è un romanzo di cavalleria estremamente popolare sotto diverse forme dal XIII secolo. Essa narra la storia dei valorosi Renaud de Montauban, Allard, Guichard e Richard, figli del duca Aymon (Aymes) di Dordonne, cugini di un incantatore, Maugis, proprietari di Bayard, il "cavalfatato", contro il potere tirannico ed ingiusto di Carlomagno. Essa intreccia aspetti politici, sociali e religiosi, romanzeschi, fatati, più o meno elaborati secondo le epoche e le versioni. Successo ricorrente della "Bibliothèque bleue", è naturalmenteripresa alla tipografia Pellerin di Épinal, qui in una versionein due pagine, costituie ognuna da quattro grandi immagini dai colori vivaci e da brevi didascalie. La celebre immagine dei quattro fratelli che cavalcano insieme precede una selezione di episodi tipica delle versioni abbreviate narrative delle tavole di Épinal. Destinata ad un pubblico popolare, che può essere infantile per la quasi assenza di testo, la tavola può essere vista come un supporto per un racconto orale di una storia un tempo appannaggio della nobiltà, che si è trasferito nella cultura popolare e, da quest'ultima, nel mondo dell'infanzia. (O. P.)
  
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Edizione originale dei Racconti di Perrault
Histoires ou Contes du temps passé avec des moralitez [Storie o Racconti del tempo passato con insegnamenti morali]
di Charles Perrault. Paris, Claude Barbin, 1697. (15,1 x 8,5 cm)

Nel gennaio del 1697 appariva l'edizione princeps di Histoires ou Contes du temps passé. Tre racconti sono stati aggiunti ai cinque presenti nella copia manoscritta del 1695: Cenrentola, Enrichetto dal ciuffo e Pollicino. Questa doppia pagina mostra l'insegnamento  morale di Capuccetto rosso e l'inizio di Barbablu. Una vignetta illustra ogni inizio di racconto. Come il frontespizio, essse sono state incise su rame da Antoine Clouzier dal disegno anonimo della copia manoscritta.
 

Tutti questi generi sono abbondantemente diffusi dalla "Bibliothèque bleue" [Biblioteca blu] presso un lettorato popolare di cui essa facilita l'esercizio di lettura con la tipografia, la struttura del testo e le xilografie.


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Pagina di abbecedario illustrato
Georg Christoph Kilian (1709-1781)
Neu eingerichtetes und in viererley Sprachen verfertigtes ...: piccolo abbecedario in quattro lingue presso Kilian ad Augusta,
XVIII secolo.

 


  
L'apprendimento dei rudimenti


infanzia-13.jpgOrbis sensualium pictus. Die Sichtbare Welt.
Johann Amos Comenius
Norimberga, Michael Endter, 1658. Edizione originale illustrata con xilografie.
BnF, Réserve des livres rares, RES-X-1857

Il teologo, filosofo e pedagogo di origine morava Jan Amos Komensky, detto Comenio, è spesso presentato come il "padre" della pedagogia moderna. I fondamenti pedagogici di Comenio sono teologici e filosofici: soltanto l'educazione e la conoscenza possono permettere all'uomo di raggiungere la "pansofia". È dunque essenziale di stare attenti all'educazione dellal gioventù sin dalla più tenere età, suscitando nel contempo il suo desiderio di apprendere ed il suo piacere di giocare. Sia libro di immagini per bambini, dizionario bilingue latino-tedesco -o quadrilingue in edizioni posteriori- manuale scolastico o ancora enciclopedia, l'Orbis sensualium pictus: hoc est omnium fundamentalium in mundu rerum & in vita actionum pictura & nomenclatura fu ampiamente diffuso in Europa, tranne in Spagna e Portogallo, con soprattutto una traduzione inglese sin dal 1659. L'immagine sostiene, chiarisce la parola, permettendo così al bambino di nominare ciò che vede. L'edizione del 1658 si apre su un alfabeto che associa la rappresentazione di un animale, il verso da esso emesso e la lettera che questo verso evoca; poi 150 temi attinenti l'universo, il mondo minerale, il genere umano nelle sue diverse attività, senza dimenticare le piante e gli animali, sono trattati da un'immagine recanti dei numeri che rinviano, a fronte, alle parole latine e tedesche. (C. G.-B.).

 
 Un secondo corpus didattico raggruppa gli abbecedari, i catechismi, le vite dei santi, le "civiltà", cioè un insieme di testi che pongono l'accento sui primi apprendimenti del bambino negli ambiti scolatico, religioso e morale.

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Roti-cochon ou Méthode très-facile pour bien apprendre les enfans à lire en latin & en françois
par des inscriptions moralement expliquées de plusieurs représentations figurées de différentes choses de leurs connoissances ; très-utile, & même nécessaire, tant pour la vie & le salut, que pour la gloire de Dieu
[Roti-cochon o Metodo molto facile per ben insegnare ai bambini a leggere in latino ed in francese con delle iscrizioni moralmente spiegate di numerose rappresentazioni illustrate di diverse cose di loro conoscenza; molto utili e anche necessario, sia per la vita sia per la salute, che per la gloria di Dio].
Simon Girault
Digione, Claude Michard, [tra 1689 e 1704]
BnF, Arsenal, 8° BL. 1479 (1) Rés.

Contrariamente a quel che il suo titolo potrebbe lasciare intendere, il Roti-cochon [Arrosto di maiale] non è un libro di cucina, ma un metodo originale di apprendimento della lettura che trae i suoi esempi nel registro alimentare e culinario. Abbellito da xilografie, questo libricino di trentasei pagine associa alla potenza mnemonica delle immagini tratte dall'universo famigliare del bambino  di brevi frasi rimate e rese assonanti sottolineate tipograficamente con delle variazioni dei corpi dei caratteri, il tutto abbellito da piccole frasi tradotte dal latino in francese. Sono così evocare le golosità dell'infanzia ("gallette zuccerate, bignè cornuti e cialda croccante"), i suoi giochi ("noce per giocare" finché ce n'è ancora il tempo perché "Dopo l'infanzia bisogna fare cose serie"), le sue paure ("i lupi,, in ogno tempo, hanno rapito e mangiato gli agnelli, tranne durante il diluvio"). Rara curiosità nell'arte dei rudimenti, questo libricino attribuito ad un pedagogo di Langres della fine dek XVI secolo non è conosciuto sino ad oggi che per l'esemplare della biblioteca dell'Arsenale, il quale è rilegato insieme ad una Civilité puérile et morale [Educazione puerile e morale]. (C. P.)


 Le civilité [educazioni] sono delle raccolte di regole il cui rispetto è necessario alla vita del gruppo; esse esistono sotto forma orale sino al secolo XV, poi scritte a partire dal XV. L'originalità del testo di Erasmo De civilitate morum puerilium [l'Educazione civile dei bambini] del 1530, è di aver fatto entrare questa raccolta di tradizioni orali nella cultura scritta e di averla trasformata in un genere letterario: emergeranno soprattutto Les Règles de la bienséance et de la civilité chrétienne [Le Regole della buoneducazione e delal civiltà cristiana] di Jean-Baptiste de La Salle (1711), fondatore dei frati delle scuole cristiane; La Civilité puérile et honnête, expliquée par l’oncle Eugène [La Civiltà puerile ed onesta, spiegata dallo zio Eugenio] di Louis-Maurice Boutet de Montvel (1887); La Politesse [La buona educazione], di Henri Bergson (1885).
 
I libri destinati all'educazione dei principi
Les Avantures de Télémaque
François de Salignac de La Mothe-Fénelon
Manuscrit autographe [1694]
Portrait peint de l'auteur sur un feuillet de vélin en frontispice
BnF, Manuscrits, Français 14944

Nominato nel 1689 precettore del duca di Borgogna, nipote di Luigi XIV, Fénelon (1651-1715) compone per il suo allievo, oltre a delle favole, dei brevi trattati ed i Dialogues des morts [Dialoghi dei morti] in cui egli fa parlare degli uomini illustri, un romanzo pedagogico da cui prende spunto dal quarto libro dell'Odissea di Omero, prendendo come eroe Telemaco, alla ricerca di suo padre Ulisse. Questa peregrinazione è pretesto ad un insegnamento sia dei classici dell'Antichità sia di un'arte del governare. È all'insaputa dell'autore che il testo, probabilmente scritto sin dal 1694, è pubblicato nel 1699 dalla vedova di Claude Barbin, con il titolo Suite du quatrième livre de l'Odyssée d'Homère ou les Avantures de Télémaque, fils d'Ulysse [Seguito del quarto libro dell'Odissea di Omero o le Aventure di Telemaco, figlio di Ulisse], la cui stampa è fermata a pagina 208 per ordine del re. Le quattro parti seguenti saranno pubblicate clandestinamente lo stesso anno senza indirizzo né nome dell'autore. Questa educazione  del principe è in effetti percepita dai contemporanei come un romanzo a chaive e sospettata dal potere di critica nei suoi confronti, di che produrre la disgrazia dell'aitore già compromesso dalle sue simpatie quietiste. Eppure il successo del libro è immediato e non si smentisce. Esso inaugura nel 1783 la "Collection des auteurs classiques françois et latins imprimés par ordre du roi pour l'éducation de Monseigneur le Dauphin" (F.-A. Didot l'Aîné), e serve anche all'istruzione del principe Murat (Bodoni, 1812). A partire dal 1810, le edizioni "ad uso della gioventù" o "soprattutto destinate agli istituti educativi fioriscono, Blanchard propone nel 1813 un Petit Télémaque dedicato all'infanzia con interlinee molto ampie. Tra il 1811 ed il 1850, non meno di 107 edizioni sono stampate a Parigi (Martyn Lyons, Le Triomphe du livre, 1987). (C. P.).

    

Il terzo insieme si compone da una parte di una letteratura di educazione destinata alla nobiltà ed al principe sull'esempio dell'Esther (1688) e dell'Athalie (1690), due tragedie scritte da Racine per le signorine di Saint-Cyr, e soprattutto del Télémaque [Telemaco], scritto nel 1699 da Fénelon per servire all'educazione del duca di Borgogna; vi si aggiungono d'altra parte delle opere pedagogiche, soprattutto di libri ad uso dei collegi e pensionati (grammatiche, classici greci e latini), come ad esempio, la collezione di libri ad usum delphini. Concepita poco dopo il 1670 dal duca di Montausier, governatore del Delfinato, e diretta principalmente da Pierre-Daniel Huet, la collezione detta "biblioteca", comprende una sessantina di volumi di classici greci e latini  pubblicati a partire dal 1674: Omero, Aristofane, Plauto, Terenzio, Ovidio, Giovenale, ecc. Epurati dai passaggi inappropriati all'età del lettore, i testi sono accompagnati da note e da un'interpretazione de stinata a facilitare la lettura dei passaggi più difficili. Quest'avvenimento editoriale pone le basi e l'idea farà il suo cammino durante tutto il XIX secolo: adattare dei testi scritti per gli adulti allo scopo di porli alla portata dei bambini. In Spagna, Miguel de Cervantes ha pubblicato le due parti del Don Quichotte nel 1605 e nel 1615; dall'altra parte della Manica Daniel Defoe fa pubblicare nel 1719 Robinson Crusoe ed il suo compatriota Jonathan Swift  i Viaggi di Gulliver nel 1726.

infanzia-16.jpgLe Quadrille des enfans
Abbé Berthaud
Nuova edizione rifatta, abbreviata e perfezionata dal signor Alexandre
Parigi, Couturier, 1783. Esemplare del re di Roma, con schede.
Musée national du château de Fontainebleau, musée Napoléon Ier (del museo di Malmaison), inv. M N 72. 4. 5.
© RMN / Gérard Blot

Dieci anni dopo l'invenzione dell'ufficio tipografico dell'ufficio tipografico du Louis Dumas, l'abate Berthaud concepisce Nouveau Quadrille des enfans [La nuova quadriglia dei bambini], "nuovo metodo per imparare a leggere per mezzo di 160 figure, i cui oggetti familiari ai bambini servono ad imprimere in breve tempo, nella loro memoria, tutti i suoni e tutte le sillabe della lingua". Respingendo la compitazione come il suo predecessore, egli propone di associare un suono ad una figura, parlando "agli occhi ed alle orecchie". Questa pedagogia per immagine si vuole anche ludica poiché il libro comprendendo le figure su tavole si completa, per coloro che vogliono farlo, di un gioco con schede in avorio di diversi colori sui quali sono incollati da un lato la figura, dall'altro il suono. Il metodo incontra un ampio successo di cui testimoniano le riedizioni e ristampe successive, così come le imitazioni sino al primo quarto del XIX secolo. Alla morte dell'abate Berthaud, l'opera è continuata a Alexandre, precettore dei figli del duca di Chartres, che ne dà nel 1783 una versione "rifatta, abbreviata e perfezionata" ridotta a 84 figure. È il "giocattolo istruttivo" che verso il 1815 è posto tra l emani del giovane re di Roma, l'Aquilotto, per servire alla sua formazione. (C. P.)

 

 

Gulliver e Robinson Crusoe, inglesi entrambi, si trasformano all'insa puta dei loro creatori ed al prezzo di adattamenti riduttivi, in eroi della gioventù, contemporanea di Cook e di Lapérouse che non si accontenta più dei soli grandi uomini dell'Antichità classica.  

 

Queste tre opere maggiori, che sono lette dai bambini in edizioni per adulti, poi in edizioni specificatamente adattate, chiamano ad una riflessione sulla traduzione e l'adattamento per la gioventù in quanto esse aprono la strada a nuovi attori (autori, editori, traduttori) aventi la volontà di rivolgersi alla gioventù.

  

Al di fuori di questi primi esempi, è verso la metà del XVIII secolo ch, parallelamente alle opere citate sopra, si forgia una letteratura propriamente destinata all agioventù sul principio nuovo e fondamentale del piacere di apprendere, di istruirsi divertendosi. Ispirati dalle tesi di John Locke sull'educazione della giovane età (Some Thoughts concerning Education, 1693), numerosi pedagoghi preconizzano un'educazione adattata all'umore del bambino, un'istruzione ludica. Nel 1744, Claude-Louis Berthaud espone il suo metodo di apprendimento della lettura nella sua Quadrille des enfans [Quadrilla dei bambini]: il suo metodo associa delle figure ai suoni, per mezzo di schede di diversi colori sui quali sono incollate da una parte la figura, dall'altra la pronuncia; questi "giochini istruttivi" permettono di "rendere un gioco uno studio sgradevole".

 

 

 

Corinne Gibello-Bernette


 

 

 

[Traduzione di Massimo Cardellini]

 



01.htm
 
 
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6 ottobre 2010 3 06 /10 /ottobre /2010 07:17

Un'altra graziosa storia di scritta ed illustrata da Beatrix Potter, in un certo senso la prima ad essere stata pubblicata nel 1902. Essa infatti, non è altri che un rifacimento della stessa storia disegnata nel 1893 per la sua governante Annie Carter Moore, edito privatamente nel 1901 ed infine affidata alle cure di un editore professionale appunto nel 1902 e che conobbe una grande successo. Delle sue opere in generale sono state vedute molte decine di milioni di copie (quasi cento) anche perché tradotte nelle più importanti lingue del mondo.

 

   

 

 

 

 

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LA STORIA DI PIER CONIGLIO

 

 

 

 

   

 

 

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THE TALE OF

PETER RABBIT

BY

BEATRIX POTTER

 

 

 

 

 

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FREDERICK WARNE

 

 

 

FREDERICK WARNE

First published 1902

Frederick Warne & Co., 1902

Printed and bound in Great Britain by William Clowes Limited, Beccles and London

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

C’erano una volta Quattro Coniglietti, i cui nomi erano

 

Trotterello,

Salterello,

Coda di cotone

e Piero. 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Essi vivevano con la loro madre in una tana sabbiosa scavata tra le radici di un grandissimo pino.

 

 

 

 

 

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“Oggi, tesori miei” disse la vecchia signora Coniglia, “potete andare nei campi o giù per il sentiero, ma non nel giardino del Signor McGregor: vostro padre ha avuto un incidente, venne catturato e cucinato in padella dalla Signora McGregor”.

 

 

 

 

 

 

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“Ora andate e non fate stupidaggini. Vado a fare provviste”.

 

 

   

 

 

 

 

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La Signora Coniglia prende il suo paniere ed il suo ombrello ed attraversa il bosco per recarsi dal panettiere. Va a comprare un pezzo di pane nero e cinque cornetti.

 

 

 

 











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 Trotterello, Salterello e Coda di cotone, che erano dei bravi coniglietti, percorsero il sentiero divorando le more.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ma Piero, che era molto irrequieto, corse dritto verso il giardino del signor McGregor, e si appiattì al suolo per potersi infilare sotto la palizzata!

 

 

 

 

 

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Prima egli mangiò qualche lattuga ed alcuni fagiolini e poi qualche ravanello.

 

 

 

 

 

 

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E poi, sentendosi male andò a cercare un po’ di prezzemolo.

 

 

 

 

 

 

 

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Ma in fondo ad una fila di cocomeri, egli incontrò il Signor McGregor!

 

 

 

 

 

 

 

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Il Signor McGregor è accucciato a terra intent a piantare dei cavoli ma si rialzò in piedi e afferrato un rastrello si lanciò dietro Piero, gridando a perdifiato “Fermati ladro!”

 

 

 

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Piero è morto di paura, balza attraverso il giardino, e perde l’orientamento e riuscendo più a trovare la palizzata. Perse una delle sue scarpine tra i cavoli e l’altra tra le patate.

 

 

 

 

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 Piero si credette perduto e si mise a piangere a grandi lacrime; ma i suoi singhiozzi sono stati uditi da alcuni passeri amichevoli, che sono volati accanto a lui molto eccitati e lo hanno incitato a darsi da fare.

 

 

 

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Il signor McGregor giunse con un setaccio che voleva usare per catturare Piero; ma Piero si è liberato appena in tempo lasciando la sua giacca dietro di sé.

 

 

 

 

 

 

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E corse nel capanno degli attrezzi, e balzò all’interno di un annaffiatoio. Sarebbe stato un bel nascondiglio, se non vi fosse stata molta acqua dentro!

 

 

 

 

 

 

 

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Il signor McGregor era abbastanza sicuro che Piero fosse da qualche parte nel capanno degli attrezzi, forse nascosto sotto vaso da fiori. Ha cominciato a osservarli con attenzione, guardando sotto ciascuno di loro. Piero starnutì “Atciù!” Il Signor McGregor fu su di lui in un batter d’occhio.

 

 

 

 

 

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Ed ha provato a mettere il suo piede su Piero, che è saltato da una finestra, rovesciando tre piante. La finestra era troppo piccola per il Signor McGregor che si era stancato di correre dietro Piero. Egli torna perciò al suo lavoro.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Piero si siede per riposarsi; senza fiato e tremante per lo spavento e senza avere la minima idea di dove andare. Per di più era tutto bagnato per essersi nascosto in quell’innaffiatoio. Dopo aver vagato a lungo, di qua e di là correndo velocemente e guardandosi intorno.

 

 

 

 

 

 

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C’è una porta nel muro, ma essa è chiusa a chiave, e non c’è modo per un grasso coniglietto di infilarsi sotto. Una vecchia topolina sta passando per un’apertura nella porta portando piselli e fagioli per la sua famiglia nel bosco. Piero le chiede la strada per il cancello, ma essa ha un grande pisello in bocca e non può rispondergli. Ha scosso soltanto la sua testa. Piero si mette a piangere.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Poi ha cercato di trovare una strada attraverso il giardino, ma è sempre in difficoltà. Giunge presso uno stagno in cui il Signor McGregor riempie d’acqua i suo innaffiatoio. Un gatto bianco stava fissando alcuni pesci rossi, è stata ferma per molto tempo, soltanto la punta della sua coda si muoveva come fosse stata viva. Piero pensa che sia bene andar via senza non rivolgerle la parola; aveva sentito parlare dei gatti dal suo cugino, il coniglietto Beniamino.

 

 

 

 

 

 

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È tornato indietro verso il capanni degli attrezzi, ma improvvisamente, abbastanza vicino a lui, ha sentito il rumore di una zappa-Scr-r-ritch, scratch, scratch, scritch. Piero si nasconde sotto dei cespugli. Non poiché non accadeva nulla, è uscito ed è salito sopra una carriola e ha smesso di piangere. La prima cosa che ha visto era il Signor McGregor che stava zappando tra le cipolle. La sua schiena è rivolta verso Piero, e dietro di lui ecco infine il cancello!

 

 

 

 

 

 

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Piero è sceso lentamente dalla carriola ed ha cominciato a correre quanto più velocemente poteva lungo un passaggio dietro alcuni cespugli di ribes nero. Il Signor McGregor l’ha intravisto all’angolo, ma non se n’è preoccupato. Si è infilato sotto il cancello e si ritrovò infine salvo le bosco fuori dal giardino.

 

 

 

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Il Signor McGregor raccoglie la piccolo giacca e le scarpe per fare uno spaventapasseri contro i merli. Piero non ha smesso di correre o guardare dietro di sé sino alla sua tana scavata sotto il grande pino.

 

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 Era così stanco che si mise giù sulla sabbia morbida e piacevole del suolo della tana. Sua madre era occupata a cucinare, si è domandata cosa ne avesse fatto dei vestiti. Era la seconda volta che perdeva la giacca e un paio di scarpe in quindici giorni!



 

 

 

 

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 Mi dispiace di dire che Piero non è stato bene per tutta la sera. Sua madre l'ha messo al letto e ha fatto della camomilla; e ne ha dato a Piero una dose! “Un cucchiaio da tavola da prendere prima di andare a letto”.

 

 

 

 

 

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Ma Trotterello, Salterello e Coda di cotone hanno avuto pane, latte e more per cena.

 

 

 

FINE

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Traduzione di Massimo Cardellini]  

  

  

 

 

 

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In Italia le storie di Beatrix Potter sono edite da molti anni dalla casa editrice Sperling & Kupfer.

 

 

  

 

The Project Gutenberg EBook of The Tale of Peter Rabbit, by Beatrix Potter

 

This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with

almost no restrictions whatsoever.  You may copy it, give it away or

re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included

with this eBook or online at www.gutenberg.net

 

 

Title: The Tale of Peter Rabbit

 

Author: Beatrix Potter

 

Release Date: January 30, 2005 [EBook #14838]

 

Language: English

 

Character set encoding: ASCII

 

*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK THE TALE OF PETER RABBIT ***

 

 

 

Produced by Robert Cicconetti, Ronald Holder and the PG Online

Distributed Proofreading Team (http://www.pgdp.net).

 

 

 

 

 

 

LINK al post originale: 

The Tale of Peter Rabbit 

 

Link alla stessa opera della Università della Virginia:
The Tale of Peter Rabbit

 

 

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1 ottobre 2010 5 01 /10 /ottobre /2010 18:21

    THE STORY OF MISS MOPPET 

 

LA STORIA DI MISS MOPPET

 

Di Beatrix Potter

 

[1906]

 

 

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THE STORY OF

 MISS MOPPET

BY

BEATRIX POTTER

Author of
The Tale of Peter Rabbit," etc

 

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FREDERICK WARNE

First published 1906


Copyright 1906 by Frederick Warne & Co.

Printed and bound in Great Britain by
William Clowes Limited, Beccles and London

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

THE STORY OF MISS MOPPET

 

 

LA STORIA DI MISS MOPPET

   

   

   

  

 

  

  

  

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Questa è la Gattina chiamata Miss Moppet, crede di aver sentito un topolino!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Questo è il Topolino che sbircia da dietro la credenza e prende in giro Miss Moppet. Non è impaurito dalla gattina.

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

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Questa è Miss Moppet che è saltata troppo tardi mancando il Topolino ed ha battuto la testa.

 

 

 

 

  

 

 

 

 

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Lei pensa che sia una credenza molto dura!

 

 

 

 

 

 


 

 

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Il Topolino guarda Miss Moppet dall’alto della credenza.

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 m21.jpgMiss Moppet ha avvolto intorno alla testa un panno per la polvere e si è messa seduta accanto al fuoco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il Topolino pensa che lei sia molto malata. E scende scivolando giù dalla maniglia del campanello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Miss Moppet guarda con pessime intenzione. Il Topolino si avvicina ancora un po’.


 

 

 

 

 

 

 

 

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Miss Moppet tiene avvolta la sua testa e lo guarda attraverso un foro nello straccio per la polvere. Il Topolino viene molto vicino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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E poi all'improvviso — Miss Moppet salta sul Topolino!

 


 

 

 

 

 

 

 

 

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Poiché il Topolino ha preso in giro Miss Moppet — Miss Moppet pensa di prendere in giro il Topolino; la qual cosa non è stata affatto gradita da Miss Moppet. Lei lo lega nello straccio per la polvere e lo lancia in aria come fosse una palla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ma lei ha dimenticato quel buco nel panno per la polvere e quando lei lo ha sciolto — non c’era più nessun Topolino!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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È saltato fuori ed è scappato; e ora danza una giga sulla cima della credenza!


 

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[Traduzione di Massimo Cardellini]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Storia del Topolino e di Miss Moppet in un bel video You Tube!!!
 
 
 
 
 

 Trailer del film Miss Potter

 

 

 
 
 
 Colonna sonora del film inglese del 1986 dedicato alla biografia di Beatrix Potter

 

  

  

  

  

  

  

The Project Gutenberg EBook of The Story of Miss Moppet, by Beatrix Potter

 

This eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with

almost no restrictions whatsoever.  You may copy it, give it away or

re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included

with this eBook or online at www.gutenberg.net

 

 

Title: The Story of Miss Moppet

 

Author: Beatrix Potter

 

Release Date: January 31, 2005 [EBook #14848]

 

Language: English

 

Character set encoding: ASCII

 

*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK THE STORY OF MISS MOPPET ***

 

 

 

 

Produced by Robert Cicconetti, Melissa Er-Raqabi and the PG Online

Distributed Proofreading Team (http://www.pgdp.net).

 

 

 

 

 

 

 

LINK all'opera originale:

 

The Story of Miss Moppet [Dal Project Gutenberg]

 

 

The Story of Miss Moppett [Da Kid's Corner]

 

 

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21 settembre 2010 2 21 /09 /settembre /2010 17:24

LA LATTAIA

 

 

 

 

di Randolph Caldecott

 

 

 

 

Randolph_Caldecott.pngRandolph Caldecott (1846 - 1886), è stato un illustratore inglese, nato a Chester, che ha avuto grande influenza nel campo dell'illustrazione di opere letterarie rivolte ai bambini, anche se ha illustrato molto romanzi e racconti di viaggio all'estero e creato molti disegni umoristi riguardanti la vita mondana.

 

Babes_in_the_Wood.jpgCaldecott, come molti altri grandi disegnatori, già presentati, ha rivelato le sue doti artistiche sin da ragazzo. Pur interrompendo gli studi all'età di 15 anni ed entrando a lavorare in banca a Whitchurch ed in altre sedi, non smise di coltivare la sua passione per il disegno. Frequentando i corsi serali si perfeziona e riesce a pubblicare molti suoi lavori su giornali locali e poi anche a Londra, finché sin all'età di 26 anni comincia a lavorare su richiesta in modo continuativo e con successo crescente che gli permetterà di ricevere richieste di illustrare dei libri per l'infanzia da parte di importanti editori che avranno uno straordinario successo e gli daranno una fama mondiale.

 

The-Diverting-History-of-John-Gilpin--1878.jpgLa sua scomparsa all'età di 40 anni, dovuta ad una salute cagionevole sin dall'infanzia, gli ha sicuramente impedito di produrre un numero notevole di altre opere nel campo dell'illustrazione in un momento in cui la sua celebrità era all'apice. I suoi libri illustrati di viaggi, infatti, nacquero, dalla sua esigenza di spostarsi in contrade dal clima più mite, e fu proprio durante uno di questi suoi spostamenti negli Stati Uniti nel 1886 che egli si ammalò gravemente e morì nella cittadina di San Augustin in Florida. Tra i suoi titoli più famosi, che presenteremo prossimamente, vanno annoverati The Diverting History of John Gilpin; The Farmer Boy; The House That Jack Built; The Queen of Hearts; The Three Jovial Huntsmen;  The Farmer went trotting upon his grey mare.

 

 

 

 

 

 

01

 

 

 

02 

 

 

 03

 

 

 

LA LATTAIA


 

Una Vecchia Canzone illustrata & spiegata

 

con molti disegni da R. Caldecott


 

 

 

04

Una Signora disse a suo Figlio, un povero Gentiluomo di campagna:

 

"Devi cercare una Moglie con una Fortuna!"

 

 


 

 

 

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08

"Dove state andando, mia Bella Fanciulla?"

 

"Sto andando a mungere, Signore," disse lei.


 

 

 

 

 

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12

"Potrei venire con voi, mia Bella Fanciulla?"

 

"Oh sì, se vi piace, gentile Signore," disse lei.

 

 


 

 

 

 

13

"Qual è il mestiere di vostro padre, mia Bella Fanciulla?"

 

 


 

 

 

 

 

 

14

"Mio Padre è un contadino, disse lei.


 

 

 

 

 

 

 

 

15

"Potrei sposarvi mia Bella Fanciulla?"

 

"Oh grazie a voi, gentile Signore," disse lei.


 

 


 

  

 

 

 

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18

"Ma qual è la vostra fortuna, mia bella Fanciulla?"

 

"Il mio volto è la mia fortuna, Signore," disse lei.

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

19

"Allora io non posso sposarvi, mia Bella Fanciulla!"

 

"Nessuno ve l'ha chiesto, Signore!" disse lei.

 

 

 

 

 

 

 


 

  

 

 

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21

"Nessuno ve l'ha chiesto, Signore!" disse lei.

 

 

 


 

 

 

 

 

 

22

"Signore!" disse lei.

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

23

"Nessuno ve l'ha chiesto, Signore!" disse lei.

 

 

 

 

 


 

 

 

 

24

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

25

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

copertina retro

 

 

 

 

 

 

 

[A cura di Massimo Cardellini] 

 

 

LINK all'opera originale da "Internet Archive":

The Milkmaid

 

LINK all'opera originale da "Children Library" con traduzioni da molte lingue del mondo:  

The Milkmaid

 

LINK all'opera originale da Project Gutenberg":

The Milkmaid


LINK alla nota biografica della Randolph Caldecott Society:

Randolph Caldecott Society

 

LINK ad un'opera biografica illustratissima sull'autore in Internet Archive:
Henry Blackburn, Randolph Caldecott: a personal memoir of his early art career

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5 gennaio 2010 2 05 /01 /gennaio /2010 17:15




La Signorina Maria Senza-Cura









VII

Maria Senza-Cura ed il fuoco

Quando Maria Senza-Cura prende una candela, la regge così male che versa cera sulla sua gonna. Guardasse almeno dove mette i piedi! Gira però la testa e non vede uno sgabellino che si trova sul suo cammino.

Il suo piede urta lo sgabellino, lei perde l'equilibrio e cade con la candela la cui fiamma appicca il fuoco ai suoi indumenti.



Maria Senza-Cura si mette a correre per salvarsi lanciando alte grida orribili.

La tata Caterina corre con tutte le sue forze dietro Maria Senza-Cura allo scopo di spegnere l'incendio.

La gonna di Maria Senza-Cura è già del tutto bruciata.

Le fiamme avanzano; la casa si riempie di fumo.

Per la strada si grida: Al fuoco!

Si è andati a cercare i pompieri; ma non arrivano ancora.

La povera Maria Senza-Cura brucerà viva?

La tata Caterina si trova in difficoltà.






Per fortuna accorre Jérôme, il buon facchino, che le versa un secchio d'acqua sulla testa. Ciò malgrado, Maria Senza-Cura è stata orribilmente bruciata alle braccia ed al viso. Eccola sfigurata per molto tempo e non si sa quando guarirà.

Ciò che è ancor più terribile è che Maria Senza-Cura, per sua imprudenza ha dato fuoco alla sua abitazione dei suoi genitori, che hanno così perduto tutto ciò che possedevano.


Per Fortuna il cagnolino che aveva sempre cura di riportare tutto ciò che trovava, esce dalla camera del suo padrone con un portafoglio; il denaro che vi è dentro salverà dalla miseria tutta la famiglia. Il cagnolino non vale forse di più della signorina Maria Senza-Cura?

Un'altra Maria Senza-Cura accompagnava suo nonno, un povero cieco e carico di anni e questa Maria Senza-Cura non guardava mai davanti a sé. Così, per colpa sua, entrambi caddero un giorno nel fiume. E non si è mai più sentito parlare né del nonno ne di quest'altra Maria Senza-Cura.



VIII

I buoni propositi di Maria Senza-Cura

La povera Maria Senza-Cura finì con il capire che il suo pessimo difetto causava molti fastidi ad essa e molte pene ai suoi genitori. Ne divenne così infelice, che il suo buon angelo, che era anche l'angelo della cura e del lavoro, ne ebbe pietà.

L'ascoltò e fu in breve tempo i modello di tutte l ebambine della sua età. Divenne pulita, ordinata, curata in modo incantevole e così laboriosa che, anche camminando, trovava il modo di cucire o di fare l'uncinetto; così buona, così attenta, che curava il suo fratellino come fosse una piccola mamma.



Così, il piccolo bambino l'amava con tutto il suo cuore. Il suo papa e la sua mamma, che un tempo erano così dispiaciuti, divennero tanto felici e da allora tutti smisero di chiamarla Maria Senza-Cura.




Quarta di copertina di Mademoiselle Marie Sans-Souci (1867)




[Traduzione di Massimo Cardellini]





LINK all'opera originale:
M.elle Marie Sans-Cure


LINK interni concernenti lo stesso autore:
Georges le distrait, 1889, [Giorgino il distratto]
Briffault, "Parigi in acqua", 1844. Illustrazioni di Berta
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  • : Documentazione dei processi di sintesi e di interazione profonda tra arte grafica e letteratura nel corso del tempo e tra le più diverse culture.
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