Storia dei libri per l'infanzia
Dal Medioevo alla metà del XVIII secolo
ABC petits contes [ABC Racconti brevi]
Testo di Jules Lemaître, illustrazioni di Job
L'albo da cui è tratto quest'alfabeto è all'inizio una raccolta di racconti scritti dall'accademico Jules Lemaître durante gli anni 1913-1914. L'editore Mame lo fece illustrare dal grande disegnatore Job (acronimo di Jacques Onfroy de Bréville). Ogni storiellina ha come titolo una parola la cui iniziale è una delle 26 lettere dell'alfabeto, possiamo così classificare alfabeticamente l'insieme dei racconti. Job ha fatto di queste iniziali di titoli delle vere letterine ornate, che ha in seguito radunato all'inizio dell'albo, per formare un abbecedario: A per Asino, B per Bélier (ariete), C per Canard (anatra), ecc.; di modo che quest'alfabeto funga da "sommario", rinviando il lettore ad ognuna delle storie.
di Corinne Gibello-Bernette
Paris, Théodore Lefèvre, (1876)
Rimasta a lungo fuori dal campo dell'editoria e restata sino ad una data recente in margine alle collezioni patrimoniali, il libro per i ragazzi è oggi collezionato ed oggetto di esposizioni.
Dei libri destinati ai bambini
"Libro per bambini", "libro per i giovani", "libro per l'infanzia e la gioventù", tutti questi vocaboli suggeriscono un libro destinato per la sua forma ed il suo contenuto all'infanzia: al bambino lettore certamente, al bambino apprendista lettore anche, ed anche, sin dall'ultimo quarto del XIX secolo, al bambino che non sa leggere. I bambini essendo per definizione degli esseri in divenire, in continua trasformazione, gli editori differenzieranno ben presto le loro collezioni, o "biblioteche", secondo le differenti età- e a volte secondo la distinzione ragazza/ragazzo.
My very first little book of letters
New York and London, Hodder and Stoughton, 1914
Come ci informa la dedica, questo piccolo abbecedario inglese fu offerto da un padre a sua figlia nel 1914. Senza ambizione? Il titolo lo dice bene: essere il "primissimo libro", quello che farà entrare il bambino nel mondo delle "lettere". Rivolgendosi ai più giovani, non si tratta qui di sviluppare un metodo arido, ma piuttosto , attraverso il fascino delle immagini e con il pretesto di un percorso ludico, di sensibilizzare l'apprendista lettore alla forma ed al suono di ogni lettera. Seguendo la tradizione anglosassone, l'immagine è dotata di una quartina il cui ritmo e le rime aiutano la memorizzazione. Questa quartina precisa l'analogia stabilita tra la forma della lettera e l'elemento rappresentato del quotidiano, che gli serve in qualche modo di riferimento sensibile. Alcune parole acrofone sono date anch'esse, che dovevano incitare il bambino a proseguire il gioco. Nella seconda parte dell'albo, una delle più antiche filastrocche del repertorio inglese "Great A, Little a, Boucing B...", serve da punto di partenza ad un gioco di riconoscimento delle lettere nella frase. Il bambino diventa allora un piccolo detective.
Il libro sta per diventare il compagno privilegiato dell'infanzia, delle balie che devono addormentare il bambino sino alle storie che, molto piccolo, il bambino ama ascoltare, senza dimenticare le canzoni a cui prende piacere a canticchiare. L'editore terrà conto anche del suo piacere a disegnare, a colorare, ad afferrare un albo in cartone forte o in tessuto ed a guardare delle immagini. Non appena sa leggere, nuovi universi da esplorare si offriranno a lui: i libri dei suoi genitori, certo, ma anche delle raccolte di "lezioni di cose", dei racconti di avventure, delle storie di "club" o di "clan", ecc. Testi ed immagini sono spesso indissociabili, sicché studiare la storia del libro per ragazzi suppone di affrontare al contempo quella dei suoi autori e quella dei suoi illustratori.
Libro per bambini o letteratura per la gioventù
Voyages de Gulliver di Jonathan Swift
Nuova edizione destinata in special modo alla gioventù ed abbellita da numerose figure ritagliate
Paris, Ch. Letaille, 1839
BnF, Réserve des livres rares, Résac. R. 28979
Incisore, litografo ed editore di immagini religiose, Charles Letaille si fa anche alla fine degli anni 30 del XIX secolo, editore di libri, proponendo come strenne, premi e regali, delle pubblicazioni destinate sopratutto alla gioventù. Tra queste ultime, una "Bibliothèque du jeune âge ou lectures amusantes", serie di nove titoli in dodici volumi in 18°, che presentano la particolarità di essere muniti di otto o nove illustrazioni ritagliate, stampate in seppia, che si staccano dal volume e possono essere poste in piedi ; la loro raccolta offre" una pittura animata dell'insieme dell'opera e dei suoi graziosi dettagli". Dopo l'Histoire d'Aladin, l'Histoire d'Ali-Baba, Paul et Virginie, Les Aventures de Robinson Crusoé, l'editore pubblica i Voyages de Gulliver. Ma, constatando che l'opera di Swift non può essere posta tra le mani della gioventù in una versione originale in ragione dell'"inconveniente di numerosi passaggi che urtano allo stesso tempo e la nostra delicatezza francese e l eregole dell amorale", ma anche in ragione della sua portata filosofica inadatta all'infanzia, egli ne conserva soltanto al sua parte meravigliosa, e cioè i viaggio a Lilliput ed a Brobdingnac, venendo così ad arricchire la lista delle versioni abbreviate che fioriscono dall'inizio degli anni 1820.

È tuttavia necessario distinguere tra "libro per bambini" e "letteratura per l'infanzia", anche se questa distinzione resta in fondo del tutto teorica. Se ci si interessa alle pubblicazioni destinate ai bambini in una prospettiva letteraria, cioè riferendosi al corpus delle opere di narrativa poste tra le mani dei bambini, si parlerà di letteratura per l'infanzia. Se si adotta una prospettiva storica, considerando tutte le opere scritte ed edite per i bambini- Abbecedari, manuali scolastici, documentari, albi, romanzi, racconti, riviste... - allora si parlerà di libri per bambini.
Le Nouveau Robinson pour servir à l'amusement et à l'instruction des enfans de l'un et l'autre sexe Testo di Joachim Heinrich Campe, traduzione di Auguste Simon d'Arnex
Frontespizio e pagina del titolo, Londra, Versailles, Poinçot, 1785. Tomo I
All'incrocio dei campi letterario, editoriale, artistici, pedagogico, la storia del libro per bambini è "quella [degli] oggetti culturali dell'infanzia e dipende dunque dalla considerazione delal specificità infantile, cioè il riconoscimento di un pubblico infantile e dei suoi specifici bisogni". Ora questa considerazione è evoluta nel corso dei secoli.
Les Aventures de Jean-Paul Choppart Louis Desnoyers, illustrato da Honoré Daumier
3a edizione, corretta ed aumentata di nuovo dall'autore,
illustrata da splendide litografie di Honoré Daumier, Paris, Bureau et Aubert, 1836, tomo 1.
BnF, Littérature et Art, Y2-26877
Pubblicato a puntate a partire da luglio del 1832, nel Journal des enfans, le "avventure" o "disavventure" di questo bambino turbolento, dell'età di nove anni e mezzo, appaiono nel primo numero con il titolo Les Illusions maternelles [Le Illusioni materne], trasformato in Les Aventures de Jean-Paul Choppart [Le Avventure di Jean-Paul Choppart] sin dalla secondo numero. La storia editoriale dell'opera di Louis Desnoyers (1802-1868) è traccoata da Francis Marcoin nelle sue diverse analisi dedicate a questo primo "romanzo-d'appendice" [roman-feuilleton] o, più esattamente, "appendice-romanzo" [feuilleton-roman], per la gioventù. Aubert, Bernardin-Béchet, Hetzel, per non citare che alcuni dei editori del XIX secolo, contribueranno ad una molto ampia diffusione di questo testo, con delle iluustrazioni firmate da Grandville, Hector Giacomelli, Cham e Honoré Daumier.
Appartenente ad una famiglia della borghesia normanna, Jean-Paul si rivela un bambino pigro, goloso, insolente, scontroso e furbo. Alla sua bruttura morale si aggiunge un aspetto fisico che non depone affatto a suo favore: Jean-Paul Louche, ha una verruca sulla parte bassa del naso, delle ginocchia storte, dei capelli sempre spettinati e indossa indumenti sporchi, "mal indossati". Jean-Paul, che per poco non soffocava sua sorella maggiore Pauline chiudendola in un armadio e che ha affamato l'altra sua sorella, Laure, divorandole tutte le sue confetture, è severamente punito da suo padre. Poiché si rifiuta di scusarsi e si trova minacciato da nuovi fulmini paterni, egli fugge, pensando di poter infine godere di una libertà soffocata dall'educazione genitoriale. Trascina nel suo vagabondaggio Giacomino [Petit-Jacques], il figlio della guardia campestre Roquille. Confrontato con delle situazioni spesso ridicole, a volte pericolose, i bambini fanno l'esperienza della stupidità e della crudeltà degli adulti. La loro libertà, in realtà, non è che finta: il Signor Choppart, infatti, constatando la sconfitta della sua educazione a parole, decide di lasciare suo figlio ed il suo nuovo amico per le strade e di farli sorvegliare da uno dei suoi domestici. Questo salvatore provvidenziale interverrà in numerose occasioni, apparendo come un "gigante" agli occhi dei bambini di cui incrocia la strada. Alla fie del romanzo, i due bambini, che sono stati ridotti alla condizione di orsi da fiera o di fratelli siamesi dal marchese de la Galoche, un saltimbanco poco glorioso, ritrovano la loro famiglia e fanno onorevole ammenda. Giocando sul grottesco, la caricatura, Louis Desnoyer utilizza il racconto narrativo per evocare la scuola della vita come possibile metodo educativo, quando si tratta di correggere i difetti del carattere di un bambino, invece dei castighi corporali.
Infatti, ci si chiederà, qual è il primo libro per bambini? La domanda fa discutere: gli storici inciampano sempre sulla domanda delle origini, gli uni citano l'Educazione civile dei bambini di Erasmo di Rotterdam, (1530), altri assumo come punto di partenza l'Orbis sensualium pictus [Alfabeto vivo dei bambini] di Comenio (1658), rispettivamente metodo di apprendimento alla lettura attraverso l'immagine e primo libro di immagini per bambini, oppure le Histoires ou Contes du temps passé, avec des moralitez [Storie o Racconti del tempo passato, contenente delle moralità], di Perrault, del 1697, e Suite du quatrième livre de "l'Odyssée" d'Homère ou les Avantures de Télémaque, fils d'Ulysse [Seguito del quarto libro dell'"Odissea" di Omero o le Avventure di Telemaco, figlio di Ulisse] di Fénelon, del 1699.
Alice au pays des lettres
Testo ed illustrazioni di Roland Topor Paris, Seuil, collection Petit Point, 1991
Roland Topor, l'autore ed illustratore della storia si è ispirato al libro di Lewis Caroll. Addormentandosi sulla pagina ventitré di un libro, Alice scoprirà un mondo strano, affascinante, il paese delle lettere. La bambina scoprirà la vita autonoma delle lettere briccone, inventive, buffe, imbrigliate in una società particolare in cui la rivolta all'incontro dell eSignore Grammatica e Sintassi è del tutto plausibile!
Dobbiamo constatare tuttavia che l'esordio del libro per bambini, al di fuori della pedagogia, non diventa possibile che a partire dal momento in cui la società riconosce all'infanzia uno statuto particolare, il che si produce soprattutto nel XVIII secolo, nel solco di John Locke e di Jean-Jacques Rousseau. Ed è molto logicamente che il libro per bambini non appare in quanto genere letterario a parte intera e in quanto settore editoriale che nella seconda metà del XVIII secolo, per conoscere il suo pieno sviluppo a partire dal secolo seguente.
Progressivamente si forma la distinzione tra, da una parte, una letteratura destinata all'origine agli adulti poi passata nel repertorio infantile (Jonathan Swift, Daniel Defoe, Walter Scott, Alexandre Dumas) e, dall'altra parte, una letteratura rivolta specificamente alla gioventù, ad esempio Les Aventures de Jean-Paul Choppart di Louis Desnoyers, edite nel 1832.
Gusti e aspettative dei bambini
Si pone anche la domanda dei gusti e delle aspettative dei bambini. Come li conosciamo? Atraverso i bambini stessi, senz'altro, ma allora, come essi li formulano? Attraverso gli adulti anche, ma quale interpretazione ne danno? Roland Topor: "Ci sono dei libri che gli adulti trovano molto complicati e che i bambini gustano come tartine. E reciprocamente. Ci sono dei bambini stupidi e degli adulti idioti. Ma non nelle stesse proporzioni": Gli adulti ed i bambini non hanno per forza la stessa percezione di fronte all'universo testuale o grafico. E i libri per bambini ne dicono spesso più sulle intenzioni degli adulti che li propongono o li impongono che sulle aspettative dei bambini: "Gli uni [gli adulti], acquistano dei libri che non leggono. Gli altri [i bambini] leggono dei libri che esso non avrebbero acquistato...".
Questa citazione di Marc Soriamo tratta dal suo articolo dedicato alla "Letteratura per la gioventù," nell'Encyclopædia universalis, evoca in filigrana tutta la problematica dell'adulto prescrittore e del bambino lettore incompreso, disprezzato o giudicato indegno dagli adulti, che i bambini divorano più o meno nascostamente (Le Club des Cinq, Martine o Titeuf, per non citarne che alcuni). Buoni libri, cattivi libri, Non spetta in definitiva al bambino decidere?
Dal Medioevo alla metà del XVIII secolo
Durante il Medioevo, i primi libri destinati al bambino sono manoscritti. Conosciamo quello di Dhuoda, una madre di famiglia carolingia che scrive, nel IX secolo, un trattato sull'educazione per suo figlio Guillaume. In modo generale, nel quadro familiare o scolastico, il bambino è destinatario di un insieme di testi, spesso orali, che possono essere raggruppati in tre settori: la letteratura ambulante, l'apprendimento dei rudimenti ed infine i libri di collegi o destinati all'educazione del principe.
Fenomeni meteorologici
Johann Amos Comenius (1592-1670)
Orbis sensualium pictus. Die Sichtbare Welt.
W Wroclawiu : W. B. Korna, 1805
BnF, Littérature et art, X-9212
Il teologo, filosofo e pedagogo di origine morava Jan Amos Komensky, detto Comenius, è spesso presentato come il "padre" della pedagogia moderna. I fondamenti pedagogici di Comenius sono teologici e filosofici: soltanto l'educazione e la conoscneza possono permettere all'uomo di raggiungere la "pansofia". È dunque essenziale essere attenti all'educazione della gioventù sin dalla più tenera età, suscitando nel contempo il suo desiderio di apprendere ed il suo piacere di giocare. Allo stesso tempo libro di immagini per bambini, dizionario bilingue latino-tedesco- o quadrilingue nelle successive edizioni- manuale scolastico o ancora enciclopedia, l'Orbis sensualium pictus: hoc est omnium fundamentalium in mundo rerum & in vita actionum pictura & nomenclatura fu ampiamente diffusoin Europa, Spagna e Portogallo eccettuati, con soprattutto una traduzione inglese sin dal 1659. L'immagine sostiene, chiarisce la parola, permettendo così al bambino di nominare ciò che vede. L'edizione del 1658 si apre su un alfabeto associante la rappresentazione di un animale, il suono che produce e la lettera che questo suono evoca; poi 150 temi tratti dall'universo, dal mondo animale, dal mondo minerale, al genere umano nelle sue diverse attività, senza dimenticare le piante e gli animali, sono trattate da un'immagine recanti dei numeri che rinviano, poi, alle parole latine e tedesche. (C. G.-B.).
La letteratura ambulante
Frontespizio per Contes de ma mère l'Oye
Copia manoscritta dei racconti in prosa di Charles Perrault, 1695. (19 x 13 cm)
New York, The Pierpont Morgan Library (MA 1505) Foto J. Zehavi. S. Lee
Questa copia manoscritta anonima dei racconti, acquistata dalla Pierpont Library nel 1953 ed ignorata sinjo ad allora, data del 1695,cioè duecento anni prima dellal loro pubblicazione. Cinque degli otto racconti in prosa vi sono compresi. Decorato da un frontespizio, da un cartiglio e da cinque vignette, l'insieme è rilegato con l'insegna di Elisabeth Charlotte d'Orléans, nipote di Luigi XIV e dedicataria del libro. Alcune correzioni e commenti di una seconda mano sono presenti in questo testo, forse dello stesso Perrault.
Un primo corpus letterario si è costituito sin dall'Antichità a partire da testi che hanno successo presso i bambini anche se essi non sono stati specificatamente redatti per loro: favole di Ovidio, Esopo o La Fontaine; racconti di Madame d’Aulnoy, Straparola, Basile, la signora Lhéritier e Charles Perrault, le cui Histoires ou Contes du temps passé avec des moralitéz [Storie o Racconti del tempo passato cone degli insegnamenti morali], apparsi nel 1697, costituiscono incontestabilmente l'opera più celebre nel corpus della letteratura condivisa dai bambini e dagli adulti; romanzi di cavaleria: Histoire des quatre fils Aymon, Roland de Roncevaux, Geneviève de Brabant, [Storia dei quattro figli Aymon, Rolando di Roncisvalle; Genoveffa del Brabante].
Histoire des quatre fils Aymon
François Georgin
De la Fabrique de Pellerin, imprimeur-libraire, a Épinal verso il 1830.
BnF, Estampes et Photographie, Tb mat 1 (boîte folio, lettre Q)
La Histoire des quatre fils Aymon [Storia dei quattro figli di Aymon] è un romanzo di cavalleria estremamente popolare sotto diverse forme dal XIII secolo. Essa narra la storia dei valorosi Renaud de Montauban, Allard, Guichard e Richard, figli del duca Aymon (Aymes) di Dordonne, cugini di un incantatore, Maugis, proprietari di Bayard, il "cavalfatato", contro il potere tirannico ed ingiusto di Carlomagno. Essa intreccia aspetti politici, sociali e religiosi, romanzeschi, fatati, più o meno elaborati secondo le epoche e le versioni. Successo ricorrente della "Bibliothèque bleue", è naturalmenteripresa alla tipografia Pellerin di Épinal, qui in una versionein due pagine, costituie ognuna da quattro grandi immagini dai colori vivaci e da brevi didascalie. La celebre immagine dei quattro fratelli che cavalcano insieme precede una selezione di episodi tipica delle versioni abbreviate narrative delle tavole di Épinal. Destinata ad un pubblico popolare, che può essere infantile per la quasi assenza di testo, la tavola può essere vista come un supporto per un racconto orale di una storia un tempo appannaggio della nobiltà, che si è trasferito nella cultura popolare e, da quest'ultima, nel mondo dell'infanzia. (O. P.)

Edizione originale dei Racconti di Perrault
Histoires ou Contes du temps passé avec des moralitez [Storie o Racconti del tempo passato con insegnamenti morali]
di Charles Perrault. Paris, Claude Barbin, 1697. (15,1 x 8,5 cm)
Nel gennaio del 1697 appariva l'edizione princeps di Histoires ou Contes du temps passé. Tre racconti sono stati aggiunti ai cinque presenti nella copia manoscritta del 1695: Cenrentola, Enrichetto dal ciuffo e Pollicino. Questa doppia pagina mostra l'insegnamento morale di Capuccetto rosso e l'inizio di Barbablu. Una vignetta illustra ogni inizio di racconto. Come il frontespizio, essse sono state incise su rame da Antoine Clouzier dal disegno anonimo della copia manoscritta.
Tutti questi generi sono abbondantemente diffusi dalla "Bibliothèque bleue" [Biblioteca blu] presso un lettorato popolare di cui essa facilita l'esercizio di lettura con la tipografia, la struttura del testo e le xilografie.
Pagina di abbecedario illustrato
Georg Christoph Kilian (1709-1781)
Neu eingerichtetes und in viererley Sprachen verfertigtes ...: piccolo abbecedario in quattro lingue presso Kilian ad Augusta,
XVIII secolo.
L'apprendimento dei rudimenti
Orbis sensualium pictus. Die Sichtbare Welt. Johann Amos Comenius
Norimberga, Michael Endter, 1658. Edizione originale illustrata con xilografie.
BnF, Réserve des livres rares, RES-X-1857
Il teologo, filosofo e pedagogo di origine morava Jan Amos Komensky, detto Comenio, è spesso presentato come il "padre" della pedagogia moderna. I fondamenti pedagogici di Comenio sono teologici e filosofici: soltanto l'educazione e la conoscenza possono permettere all'uomo di raggiungere la "pansofia". È dunque essenziale di stare attenti all'educazione dellal gioventù sin dalla più tenere età, suscitando nel contempo il suo desiderio di apprendere ed il suo piacere di giocare. Sia libro di immagini per bambini, dizionario bilingue latino-tedesco -o quadrilingue in edizioni posteriori- manuale scolastico o ancora enciclopedia, l'Orbis sensualium pictus: hoc est omnium fundamentalium in mundu rerum & in vita actionum pictura & nomenclatura fu ampiamente diffuso in Europa, tranne in Spagna e Portogallo, con soprattutto una traduzione inglese sin dal 1659. L'immagine sostiene, chiarisce la parola, permettendo così al bambino di nominare ciò che vede. L'edizione del 1658 si apre su un alfabeto che associa la rappresentazione di un animale, il verso da esso emesso e la lettera che questo verso evoca; poi 150 temi attinenti l'universo, il mondo minerale, il genere umano nelle sue diverse attività, senza dimenticare le piante e gli animali, sono trattati da un'immagine recanti dei numeri che rinviano, a fronte, alle parole latine e tedesche. (C. G.-B.).
Un secondo corpus didattico raggruppa gli abbecedari, i catechismi, le vite dei santi, le "civiltà", cioè un insieme di testi che pongono l'accento sui primi apprendimenti del bambino negli ambiti scolatico, religioso e morale.

Roti-cochon ou Méthode très-facile pour bien apprendre les enfans à lire en latin & en françois
par des inscriptions moralement expliquées de plusieurs représentations figurées de différentes choses de leurs connoissances ; très-utile, & même nécessaire, tant pour la vie & le salut, que pour la gloire de Dieu [Roti-cochon o Metodo molto facile per ben insegnare ai bambini a leggere in latino ed in francese con delle iscrizioni moralmente spiegate di numerose rappresentazioni illustrate di diverse cose di loro conoscenza; molto utili e anche necessario, sia per la vita sia per la salute, che per la gloria di Dio].
Simon Girault Digione, Claude Michard, [tra 1689 e 1704]
BnF, Arsenal, 8° BL. 1479 (1) Rés.
Contrariamente a quel che il suo titolo potrebbe lasciare intendere, il Roti-cochon [Arrosto di maiale] non è un libro di cucina, ma un metodo originale di apprendimento della lettura che trae i suoi esempi nel registro alimentare e culinario. Abbellito da xilografie, questo libricino di trentasei pagine associa alla potenza mnemonica delle immagini tratte dall'universo famigliare del bambino di brevi frasi rimate e rese assonanti sottolineate tipograficamente con delle variazioni dei corpi dei caratteri, il tutto abbellito da piccole frasi tradotte dal latino in francese. Sono così evocare le golosità dell'infanzia ("gallette zuccerate, bignè cornuti e cialda croccante"), i suoi giochi ("noce per giocare" finché ce n'è ancora il tempo perché "Dopo l'infanzia bisogna fare cose serie"), le sue paure ("i lupi,, in ogno tempo, hanno rapito e mangiato gli agnelli, tranne durante il diluvio"). Rara curiosità nell'arte dei rudimenti, questo libricino attribuito ad un pedagogo di Langres della fine dek XVI secolo non è conosciuto sino ad oggi che per l'esemplare della biblioteca dell'Arsenale, il quale è rilegato insieme ad una Civilité puérile et morale [Educazione puerile e morale]. (C. P.)
Le civilité [educazioni] sono delle raccolte di regole il cui rispetto è necessario alla vita del gruppo; esse esistono sotto forma orale sino al secolo XV, poi scritte a partire dal XV. L'originalità del testo di Erasmo De civilitate morum puerilium [l'Educazione civile dei bambini] del 1530, è di aver fatto entrare questa raccolta di tradizioni orali nella cultura scritta e di averla trasformata in un genere letterario: emergeranno soprattutto Les Règles de la bienséance et de la civilité chrétienne [Le Regole della buoneducazione e delal civiltà cristiana] di Jean-Baptiste de La Salle (1711), fondatore dei frati delle scuole cristiane; La Civilité puérile et honnête, expliquée par l’oncle Eugène [La Civiltà puerile ed onesta, spiegata dallo zio Eugenio] di Louis-Maurice Boutet de Montvel (1887); La Politesse [La buona educazione], di Henri Bergson (1885).
I libri destinati all'educazione dei principi
Les Avantures de Télémaque
François de Salignac de La Mothe-Fénelon
Manuscrit autographe [1694]
Portrait peint de l'auteur sur un feuillet de vélin en frontispice
BnF, Manuscrits, Français 14944
Nominato nel 1689 precettore del duca di Borgogna, nipote di Luigi XIV, Fénelon (1651-1715) compone per il suo allievo, oltre a delle favole, dei brevi trattati ed i Dialogues des morts [Dialoghi dei morti] in cui egli fa parlare degli uomini illustri, un romanzo pedagogico da cui prende spunto dal quarto libro dell'Odissea di Omero, prendendo come eroe Telemaco, alla ricerca di suo padre Ulisse. Questa peregrinazione è pretesto ad un insegnamento sia dei classici dell'Antichità sia di un'arte del governare. È all'insaputa dell'autore che il testo, probabilmente scritto sin dal 1694, è pubblicato nel 1699 dalla vedova di Claude Barbin, con il titolo Suite du quatrième livre de l'Odyssée d'Homère ou les Avantures de Télémaque, fils d'Ulysse [Seguito del quarto libro dell'Odissea di Omero o le Aventure di Telemaco, figlio di Ulisse], la cui stampa è fermata a pagina 208 per ordine del re. Le quattro parti seguenti saranno pubblicate clandestinamente lo stesso anno senza indirizzo né nome dell'autore. Questa educazione del principe è in effetti percepita dai contemporanei come un romanzo a chaive e sospettata dal potere di critica nei suoi confronti, di che produrre la disgrazia dell'aitore già compromesso dalle sue simpatie quietiste. Eppure il successo del libro è immediato e non si smentisce. Esso inaugura nel 1783 la "Collection des auteurs classiques françois et latins imprimés par ordre du roi pour l'éducation de Monseigneur le Dauphin" (F.-A. Didot l'Aîné), e serve anche all'istruzione del principe Murat (Bodoni, 1812). A partire dal 1810, le edizioni "ad uso della gioventù" o "soprattutto destinate agli istituti educativi fioriscono, Blanchard propone nel 1813 un Petit Télémaque dedicato all'infanzia con interlinee molto ampie. Tra il 1811 ed il 1850, non meno di 107 edizioni sono stampate a Parigi (Martyn Lyons, Le Triomphe du livre, 1987). (C. P.).
Il terzo insieme si compone da una parte di una letteratura di educazione destinata alla nobiltà ed al principe sull'esempio dell'Esther (1688) e dell'Athalie (1690), due tragedie scritte da Racine per le signorine di Saint-Cyr, e soprattutto del Télémaque [Telemaco], scritto nel 1699 da Fénelon per servire all'educazione del duca di Borgogna; vi si aggiungono d'altra parte delle opere pedagogiche, soprattutto di libri ad uso dei collegi e pensionati (grammatiche, classici greci e latini), come ad esempio, la collezione di libri ad usum delphini. Concepita poco dopo il 1670 dal duca di Montausier, governatore del Delfinato, e diretta principalmente da Pierre-Daniel Huet, la collezione detta "biblioteca", comprende una sessantina di volumi di classici greci e latini pubblicati a partire dal 1674: Omero, Aristofane, Plauto, Terenzio, Ovidio, Giovenale, ecc. Epurati dai passaggi inappropriati all'età del lettore, i testi sono accompagnati da note e da un'interpretazione de stinata a facilitare la lettura dei passaggi più difficili. Quest'avvenimento editoriale pone le basi e l'idea farà il suo cammino durante tutto il XIX secolo: adattare dei testi scritti per gli adulti allo scopo di porli alla portata dei bambini. In Spagna, Miguel de Cervantes ha pubblicato le due parti del Don Quichotte nel 1605 e nel 1615; dall'altra parte della Manica Daniel Defoe fa pubblicare nel 1719 Robinson Crusoe ed il suo compatriota Jonathan Swift i Viaggi di Gulliver nel 1726.
Le Quadrille des enfans Abbé Berthaud
Nuova edizione rifatta, abbreviata e perfezionata dal signor Alexandre
Parigi, Couturier, 1783. Esemplare del re di Roma, con schede.
Musée national du château de Fontainebleau, musée Napoléon Ier (del museo di Malmaison), inv. M N 72. 4. 5.© RMN / Gérard Blot
Dieci anni dopo l'invenzione dell'ufficio tipografico dell'ufficio tipografico du Louis Dumas, l'abate Berthaud concepisce Nouveau Quadrille des enfans [La nuova quadriglia dei bambini], "nuovo metodo per imparare a leggere per mezzo di 160 figure, i cui oggetti familiari ai bambini servono ad imprimere in breve tempo, nella loro memoria, tutti i suoni e tutte le sillabe della lingua". Respingendo la compitazione come il suo predecessore, egli propone di associare un suono ad una figura, parlando "agli occhi ed alle orecchie". Questa pedagogia per immagine si vuole anche ludica poiché il libro comprendendo le figure su tavole si completa, per coloro che vogliono farlo, di un gioco con schede in avorio di diversi colori sui quali sono incollati da un lato la figura, dall'altro il suono. Il metodo incontra un ampio successo di cui testimoniano le riedizioni e ristampe successive, così come le imitazioni sino al primo quarto del XIX secolo. Alla morte dell'abate Berthaud, l'opera è continuata a Alexandre, precettore dei figli del duca di Chartres, che ne dà nel 1783 una versione "rifatta, abbreviata e perfezionata" ridotta a 84 figure. È il "giocattolo istruttivo" che verso il 1815 è posto tra l emani del giovane re di Roma, l'Aquilotto, per servire alla sua formazione. (C. P.)
Gulliver e Robinson Crusoe, inglesi entrambi, si trasformano all'insa puta dei loro creatori ed al prezzo di adattamenti riduttivi, in eroi della gioventù, contemporanea di Cook e di Lapérouse che non si accontenta più dei soli grandi uomini dell'Antichità classica.
Queste tre opere maggiori, che sono lette dai bambini in edizioni per adulti, poi in edizioni specificatamente adattate, chiamano ad una riflessione sulla traduzione e l'adattamento per la gioventù in quanto esse aprono la strada a nuovi attori (autori, editori, traduttori) aventi la volontà di rivolgersi alla gioventù.
Al di fuori di questi primi esempi, è verso la metà del XVIII secolo ch, parallelamente alle opere citate sopra, si forgia una letteratura propriamente destinata all agioventù sul principio nuovo e fondamentale del piacere di apprendere, di istruirsi divertendosi. Ispirati dalle tesi di John Locke sull'educazione della giovane età (Some Thoughts concerning Education, 1693), numerosi pedagoghi preconizzano un'educazione adattata all'umore del bambino, un'istruzione ludica. Nel 1744, Claude-Louis Berthaud espone il suo metodo di apprendimento della lettura nella sua Quadrille des enfans [Quadrilla dei bambini]: il suo metodo associa delle figure ai suoni, per mezzo di schede di diversi colori sui quali sono incollate da una parte la figura, dall'altra la pronuncia; questi "giochini istruttivi" permettono di "rendere un gioco uno studio sgradevole".
Corinne Gibello-Bernette
[Traduzione di Massimo Cardellini]
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