Le "reminiscenze classiche" di Christophe

A sinistra: Töpffer, M. Pencil, 1840, tavola 45; Fonte: Gallica.bnf.fr. A destra: Christophe, La Famille Fenouillard, "Agénor a des réminiscences classiques", Armand Colin, 1893.
Se c'è un'influenza che Christophe non ha mai nascosto, è proprio quella di Rodolphe Töpffer. L'autore di La famille Fenouillard [La famiglia Fenouillard] avrebbe ammesso: "Töpffer, il mio maestro e il mio modello, quell'educatore di prim'ordine che non aveva creduto di dover umiliarsi utilizzando la gradevole matita che egli aveva inserito in fondo alla sua penna, per pubblicare Mr Vieux Bois, Mr Pencil, Mr Cryptogame, [Il signor Boscovecchio; Il signor Pencil; Il signor Criptogramma] e quella spirituale e corrosiva satira dei pedagoghi di sistema che si chima La Famille Crépin [sic] [1]".
Come pone in rilievo Thierry Groensteen, "la biografia di Georges Colomb, detto Christophe, presenta più di un punto di somiglianza con quella di Töpffer": i due uomini avrebbero voluto essere pittori ma dedicarono la gran parte della loro vita professionale all'insegnamento. Entrambi si sono tuttavia dedicati a conciliare queste due attività, artistica e pedagogica, realizzando delle storie ad immagini, oggi riconosciute cime dei veri capolavori e un punto d'arrivo essenziale del fumetto [2].
Sottile ingenuità
L'estetica di Christophe, del suo stile grafico sino alla sua impaginazione delle storie ad immagini, segnano tuttavia una rottura con quella di Töpffer [3]. Tuttavia, ampiamente ispirata dalla letteratura a stampe töpfferiana di cui "i disegni, senza il testo, non avrebbero che un'oscuro significato; il testo, senza i disegni, non significherebbero nulla" [4], Christophe ha spinto le possibilità del contrappunto umoristico tra le didascalie e le vignette a vertici di stramberia e di spirito che non hanno perso, anche oggi, il loro vigore. E i due disegnatori condividono uno stesso umorismo, come fa notare François Caradec, secondo cui, l'autore del Sapeur Camember [Geniere Camember] "ritrova il tono, la ridondanza e la sottile ingenuità" di Töpffer [5].
I contemporanei di Christophe non si ingannarono anch'essi. Così Adolphe Brisson scrisse al momento dell'uscita in albo di La Famille Fenouillard: "Ho ritrovato sfogliandolo la gioia che avevo provato un tempo a divorare Monsieur Jabot, Monsieur Crépin e gli altri capolavori di Töpffer… "[6]. Anche se il giornalista, autore di molti ritratti di disegnatori umoristici del suo tempo [7], tempera la sua affermazione poco dopo: "A dire il vero, l'autore di La Famille Fenouillard, il signor Christophe, non ha la fine ironia dello scrittore ginevrino. Coltiva volentieri i giochi di parole. (…) Ma se il signor Christophe ha la penna un po' più facile, ha la matita deliziosa. I trecento o quattrocento schizzi a colori che illustrano la sua Famille Fenouillard sono delle meraviglie di grazia".
Viaggi e matrimoni
Negli albi di Töpffer come in quelli di Christophe, i personaggi si spostano molto e possono avventurarsi lontano dal loro domicilio. Caradec ancora: al "Viaggio d'istruzione" del Docteur Festus corrisponde il giro del mondo dei Fenouillard; lo scienziato Cosinus non ignora nemmeno lui che ogni cultura ben fondata deve terminare con un viaggio" [8]. Groensteen evidenzia che i vani tentativi di Cosinus, che non riuscirà mai a uscire da Parigi, somigliano a quelli del signor Trictrac, eroe di una storia incompiuta di Töpffer, che desiderava partire alla ricerca delle sorgenti del Nilo, ma non lasciava mai Ginevra [9].
I racconti di Töpffer e di Christophe sono composti da una successione da letteratura d'appendice di episodi tanto numerosi quanto vari, narranti le disavventure ricche di ostacoli e rocambolesche dei loro eroi. I due autori usano inoltre gli stessi espedienti ed effetti narrativi per creare delle situazioni comiche: errori, equivoci, tormentoni, montaggio parallelo, vari travestimenti, moltiplicazione degli accessori e dei mezzi di trasporto, avventure parallele di personaggi secondari, falsa morte e resurrezione dell'eroe... Da notare anche che spesso le avventure si concludono con un matrimonio.
Esempi di travestimento: La distrazione del signor Jabot corrisponde a quella di Cosinus quando entrambi si vestono involontariamente con gli indumenti dei loro vicini di camera:

A sinistra: Töpffer, M. Jabot, 1833, tavola 45. Fonte: Gallica.bnf.fr; a sinistra: Christophe, L’idée fixe du savant Cosinus, "Cosinus réapparaît à l’horizon d’opale", Armand Colin, 1899.
Esempi di "resurrezione": M. Vieux Bois e Cosinus che si credevano morti, fanno ritorno a casa loro. Spaventano i vivi... soprattutto i loro eredi:

A sinistra: Töpffer, M. Vieux Bois, 1837 , tavola 40. Fonte: Gallica.bnf.fr; a destra: Christophe, L’idée fixe du savant Cosinus, IX Canto, "Sidi-Cosinus", Armand Colin, 1899.
Montaggi paralleli
Il montaggio parallelo è utilizzato dai due autori. Presso Töpffer soprattutto, Les amours de M. Vieux Bois propone una sequenza notevole di 8 tavole separate in due parti: da una parte, il Rivale dell'eroe "insiste nell'essere posto in ammollo" ad ogni giro di una grande ruota idraulica nella quale egli è intrappolato, e dall'altra, M. Vieux Bois conduce insieme all'"Oggetto Amato" una vita calma in montagna. Il contrasto di queste due situazioni simultanee si ritrova nell'episodio La famille Fenouillard in cui Agénor, il padre, "insiste nell'oscillare" sulla biella di un transatlantico, davanti all'indifferenza di un equipaggio poco sollecito nel salvarlo...

In alto: Töpffer, Le docteur Festus, 1833, tavola 65. Fonte: Gallica.bnf.fr; in basso: Christophe, La famille Fenouillard "En route pour l’Amérique", (In viaggio verso l'America), Armand Colin, 1893.
Si noterà che il dispositivo scelto dai due autori è anch'esso originale e audace; Töpffer ripete identicamente lo stesso modello di tavole in cui si oppongono, a sinistra, una casella molto stretta nella quale si trova rinchiuso il Rivale in una cattiva situazione, disegnato ogni volta in una posizione quasi identica, e a destra, delle grandi immagini pastorali dalle decorazioni dettagliate.
Dopo due pagine composte in modo classico, Christophe finisce la sua sequenza su una sequenza di due immagini composite delle più insolite. Queste ultime sono in effetti ripartite in 5 vignette tra cui una centrale di forma rotonda nella quale Fenouillard tenta di mantenersi alla meno peggio sulla biella in movimento. Le 4 altre vignette che circondano questo tondo formano esse stesse una sequenza nella quale il comandante osserva époi dà l'ordine di staccarlo. Si segua allora l'ordine che si trasmette di marinaio in marinaio, la moltiplicazione di queste scene satelliti accentuano la lentezza gerarchica...
Effetti valanga
Altro episodio a livello di sceneggiatura comica in comune, Töpffer e Christophe fanno degenerare una semplice situazione di partenza, trascinando delle conseguenze dall'ampiezza sempre più grande. Ad esempio, in M. Pencil di Töpffer, il cane caduto su un braccio di telegrafo, e il suo padrone che vi sale sopra per soccorrerlo, trasmettono involontariamente dei messaggi inquietanti e provocano a poco a poco una crisi internazionale. Quest'effetto "valanga" si ritrova nelle storie di Christophe sotto declinazioni ancora più allucinanti: così l'episodio di La famille Fenouillard intitolato "Extraordinaire conséquence d’un calembour" (Straordinaria conseguenza di un gioco di parole), racconta come una semplice battuta di Agénor provoca l'eruzione dei vulcani del Pacifico…
Nello stesso spirito, un'altra peripezia dei Fenouillard somiglia molto a una immaginata da Töpffer: il signor Cryptogame passando fuori bordo di una nave trascina al suo seguito tutto l'equipaggio, sino ai ratti che abbandonano essi stessi la neve... Christophe si è visibilmente ispirato a questi tuffi successivi nel capitolo "Quelques victimes du devoir" (Alcune vittime del dovere), che si svolge in Giappone e nel quale Agénor salta in acqua per salvare la sua vita, imitato dalla sua famiglia, poi dai suoi agenti di polizia e diverse migliaia di altri:

In alto: Töpffer (e Cham), M. Cryptogame, tavola 8, 1846. Fonte: Gallica.bnf.fr; in basso: Christophe, La famille Fenouillard, "Quelques victimes du devoir" (Alcune vittime del dovere), Armand Colin, 1893.
Terra, aria, mare
Per illustrare l'influenza del maestro sull'allievo, Caradec pone in parallelo nella sua biografia di Christophe due immagini di astronomi che cadono in un telescopio gigante [10].

A sinistra: Töpffer, Le docteur Festus, 1840, tavola 47. Fonte: Gallica.bnf.fr; a destra: Christophe, immagine non identificata tratta dalla biografia di Caradec, p. 135 (Horay, 1981).
Ma le corrispondenze grafiche tra le due opere non si limitano a questo accostamento. Gli albi di Christophe sono infatti infiorati d'immagini-specchi che rinviano agli albi del Ginevrino, costituendo a volte dei prestiti incontestabili. Di seguito proponiamo molti raffronti tra le vignette dei due disegnatori. E, per riprendere la celebre frase di Christophe tratta dalla prefazione dell'albo del Geniere (Sapeur) Camember, "si ammirerà quanto genio c'è voluto all'autore per fare del nuovo con del vecchio"…
In L’Idée fixe du savant Cosinus (L'Idea fissa dello scienziato Cosinus) lo scienziato tenta di lasciare Parigi con diversi mezzi di trasporto. Per giungere al suo scopo, tenta i numerosi veicoli che la sua epoca mette a sua disposizione — treno, omnibus, velocipede, bicicletta, palloni, battello fluviale, automobile, carrozza, cavallo - giungendo persino a inventarne uno, lo anémélectroreculpédalicoupeventombrosoparacloucycle [11], "utilizzando tutti i mezzi di propulsione noti e anche ignoti", e che si rivelerà anch'esso inefficace. Mitouflet e la signora Belazor, personaggi secondari di quest'albo, allungando la lista: all'inseguimento di Cosinus, essi viaggiano in tandem, con la nave, in barca e anche a dorso di cammello.
Che si tratti del signor Vieux Bois e dell'"Oggetto Amato" o di Mitouflet e Signora Belazor, i trasporti amorosi pendono sempre dallo stesso lato…

A sinistra: Töpffer, Les amours de M. Vieux Bois (Gli amori del Signor Vieux Bois) 1837, tavola 35. Fonte: Gallica.bnf.fr; a destra: Christophe, Le savant Cosinus (Lo scienziato Cosinus), XI Canto, "In cui l'autore, di fronte, dirige tutto", Armand Colin, 1899.
La famiglia Fenouillard non è da meno, viaggiando intorno al mondo in treno, mongolfiera, bus all'imperiale, transatlantico, canotto in pello d'animale, slitta a vela o trainata da cani, a dorso di foca o su una lastra di ghiaccio. Gli eori di Töpffer adoperano anche diversi mezzi di locomozione, sull'esempio del dottor Festus che, per intraprendere il suo "grande viaggio di istruzione", parte a dosso di mulo (sotto la sua cavalcatura, la sella è stata posta al contrario), in un baule, su un covone di fieno, all'interno di un albero cavo montato su quattro ruote, in un sacco di grano trasportato a dorso d'asino, o all'interno di un telescopio gigante...

Due estratti dal docteur Festus (tavole 25 e 50) circondanti una vignetta dell'episodio "M. Fenouillard voyage dans l’idéal" (Il signor Fenouillard viaggia nell'ideale).
Rapiti dal vento (M. Pencil), espulsi dal ventre di una balena (M. Cryptogame) o proiettati dalle pali di un mulino (Docteur Fetsus), arpionati dalll'ancora di una mongolfiera (la famille Fenouillard), sollvetai da 20.000 palloni gonfiabili (le savant Cosinus): i protagonisti di Töpffer così come di Christophe viaggiano anche con dei mezzi aerei inattesi. A terra, qiest peripezie stratosferiche provocano le stesse conseguenze: scambiati per degli oggetti volanti non identificati, gli eroi sono osservati dai telescopi di astronomi.

A sinistra: Töpffer, Le docteur Festus, 1840, tavola 46. Fonte: Gallica.bnf.fr; a destra: Christophe, La famille Fenouillard, "Conséquences", Armand Colin, 1893.
Gli scienziati si infiammano all'idea di aver scoperto nuovi corpi celesti e non possono impedirsi di battezzarli. In M. Pencil, il dottore dà al nuovo pianeta che osserva il nome di Psyche (tavola 9). In L’Idée fixe du savant Cosinus, i membri dell'Osservatorio nazionale scoprono, uno strano abitantedella luna (Cosinus e il suo cane in pallone davanti all'astro) al quale essi danno il nome di gigasélénanthropocynoïde (gigaselenantropocinoide).
Tappa seguente: Lo scienziato comunica la sua scoperta ai suoi pari, il che dà, in Töpffer come in Christophe, delle scene beffarde verso la comunità degli scienziati...
Semprein cielo, si noteranno le similitudini del trattamento grafico dei vortici di un gruppo di personaggi maltrattati da un piccolo Zefiro malizioso (M. Pencil) e quello di Cosinus — che si chiama d'altronde Zéphyrin (Zefirino) — trasformato in folle giravolta intorno a un parafulmine.

A sinistra: Töpffer, M. Pencil, 1840, tavola 8. Fonte: Gallica.bnf.fr; a destra: Christophe, Le savant Cosinus, IX Canto, "De l’inconvénient à s’appeler Zéphyrin" (Dell'inconveniente a chiamrsi Zefirino), Armand Colin, 1899.
Cugini canini
Sphéroïde (Sferoide), il cane di Cosinus, è un cugino lontano dei compagni canini di molti eroi töpfferiani: M. Vieux Bois, il borghese di M. Pencil e la marchesa di M. Jabot possiedono ognuno una bestia di piccola taglia. Lwe prove che devono sopportare questi animali offrono delle notevoli somiglianze negli albi di Töpffer e di Christophe. Innanzitutto, quando non sono nutriti dai loro padroni, questi cani presentano lo stesso stato di magrezza.

A sinistra: Töpffer, Mr Vieux Bois, 1837, tavola 48. Fonte: Gallica.bnf.fr; a destra: Christophe, Le savant Cosinus, VI canto, "Fin du troisième voyage de Cosinus" (Fine del terzo viaggio di Cosinus), Armand Colin, 1899.
Poi essi detestano di essere sollevati:

A sinistra: Töpffer, M. Vieux Bois, 1837, tavola 43. Fonte: Gallica.bnf.fr; a destra: Christophe, L’idée fixe du savant Cosinus (L'Idea fissa dello scienziato Cosinus), IX Canto, "Cosinus et les ballons à deux sous" (Cosinus e i palloni da due soldi), Armand Colin, 1899.
Infine, si noterà che la morte di sferoide è un omaggio evidente a quella del cavallo di M. Vieux Bois, che entrami esplodono dopo aver mangiato a dismisura:
A sinistra: Töpffer, Les amours de M. Vieux Bois, 1837, tavola 29. Fonte: Gallica.bnf.fr; A destra: Christophe, L’idée fixe du savant Cosinus (L'idea fissa dello scienziato Cosinus), XI Canto, "Où presque tous sont approximativement satisfaits" (In cui tutti sono approssimativamente soddisfatti", Armand Colin, 1899.
Finestre di uscita
Alcuni altri paralleli sparsui tra Christophe e il suo maestro sono ancora possibili, come l'immagine delle memorabili aringhe degli avvocati in M. Crépin e in Les facéties du sapeur Camember:

A sinistra: Töpffer, M. Crépin, 1837, tavola 80. Fonte: Gallica.bnf.fr; a destra: Christophe, Les facéties du sapeur Camember, (Le facezie del geniere Camember), "Une brillante improvisation" (Una brillante improvvisazione), Armand Colin, 1896.
Il signor Fenouillard mentre si infila la sua camicia in un modo che ricorda i numerosi cambiamenti di indumenti del signor Vieux Bois:
A sinistra: Töpffer, Les amours de M. Vieux Bois, 1837, tavola 22. Fonte: Gallica.bnf.fr; a destra: Christophe, La famille Fenouillard (La famiglia Fenouillard), "Nouvelle transformation de M. Fenouillard" (Nuova trasformazione del signor Fenouillard), Armand Colin, 1893.
Per finire, le uscite di scena del signor Vieux Bois sono tanto precipitevoli quanto quelle del signor e della signora Fenouillard…

A sinistra: Töpffer, M. Vieux Bois, 1837, tavola 32. Fonte: Gallica.bnf.fr; a destra: Christophe, La famille Fenouillard, (La famiglia Fenouillard), "Agénor Fenouillard dit le «Bison-qui-grogne» (Agénor Fenouillar detto il "Bisonte che brontola"), Armand Colin, 1893.
Avremmo anche potuto mettere in parallelo la moltiplicazione dei calci alle natiche in Histoire Albert di Töpffer e in Le sapeur Camember e in Le baron de Cramoisy di Christophe, l'albero cavo che serve da nascondiglio al dottor Festus e alle figlie Fenouillard che cercano di fuggire ai pellirosse, le quadriglie del signor Jabot e le danze indiane delle figlie Fenouillard, o ancora l'hara-kiri di Agénor Fenouillard in Giappone e quello del sindaco in Il dottor Festus. Esistono probabilmente altri prestiti o paralleli che ci sono sfuggiti.
All'italiana
Termineremo con un'osservazione sui formati degli albi di Töpffer e Christophe. A partire dal 1893, le edizioni Armand Colin raccolgono gli episodi delle serie che Christophe pubblica in Le Petit Français illustré (Fenouillard, Camember, Cosinus…) sotto forma di belle opere vendute in libreria.
Questi libri adottanoo un'impaginazione differente che necessita di modificare la disposizione originale delle vignette: dalla pagina della rivista più alta che larga, l'editore passa ad una tavola orizzontale, oblunga. Questo formato detto all'italiana è molto probabilmente un omaggio di Christophe a quello tipico delle opere töpfferiane.
Nella pagina del titolo del suo primo albo, La famille Fenouillard, Christophe cita d'altronde un passo dei Voyages en Zigzag di Töpffer: "Ridiamo delle cose spirituali così come delle grosse bestialità dettate da una folle gioia? E' cosa dubbia. Spirito su spirito, è faticoso; bestialità su bestialità, è spassoso".

A sinistra: Töpffer, Histoire de M. Jabot (Storia del signor Jabot), Garnier, 1860 (?). Fonte: Wikimedia Commons; A droite: Christophe, La famille Fenouillard (La famiglia Fenouillard) Armand Colin, 1893.
Le dimensioni delle opere dei due artisti sono sensibilmente le stesse, e le prime di copertina degli albi di Christophe — rilegatura in percalle rosso, ferri e tagli dorati - somigliano fortemente a quelli delle riedizioni di Töpffer realizzate dall'editore Garnier Frères a partire dal 1860. E' probabilmente con questi albi di Garnier che il giovane Georges Colomb (nato nel 1856) ha scoperto la letteratura in stampe del Ginevrinos.
Sulle storie ad immagini di Christophe, vedere i nostri precedenti articoli:
- Le sapeur Gruyer, ou les origines secrètes de Camember
- Les cousins germains de Plick et Plock
- L’arroseur arrosé vu par Christophe
- Histoires en images inédites
- L’influence des images excentriques
Antoine Sausverd
[Traduzione di Massimo Cardellini]
NOTE
[1] Citato per la prima volta da François Caradec (Christophe, Pierre Horay, Paris, 1981, p. 92), la fonte di questa dichiarazione, spesso ripresa, non è sfortunatamente precisata.
[2] Thierry Groensteen e Benoît Peeters, Töpffer. L’invention de la bande dessinée, Hermann, Collection savoir: sur l’art, Parigi, 1994, p. 136-137.
[3] Su questo punto vedere anche Thierry Groensteen e Benoît Peeters, op. cit.
[4] Rodolphe Töpffer, Notizia su Histoire de M. Jabot, Bibliothèque universelle de Genève, n° 18, giugno 1837.
[5] François Caradec, Christophe, Parigi, Horay, 1981, p. 98.
[6] Adolphe Brisson, chronique "Livres et revue", Les Annales politiques et littéraires, n° 538, 15 ottobre 1893, p. 252-253.
[7] Questi articoli di Adolphe Brisson furono raccolti nell'opera Nos humoristes (Société d’édition artistique, Parigi, 1900).
[8] Caradec, Christophe, op. cit., p. 98. Su questa tematica del viaggio ummoristico, vedere Camille Filliot, "L'invitation au voyage dans les premières bandes dessinées d'expression française: une excursion dans le corpus graphique du XIXème siècle"; sul sito neuvième art 2.0.
[9] Thierry Groensteen, "De l'origine et de la diversification des genres"; in La bande dessinée en France, Centre national de la bande dessinée et de l’image, Angoulême – Association pour la Diffusion de la Pensée française, Paris, janvier 1998.
[10] La vignetta di Christophe non è sfortunatamente dotata di riferimento. Non è tratta da Cosinus, come Caradec crede. Non l'abbiamo nemmeno ritrovato negli altri albi di Christophe.
[11] Questa bizzarra parola potrebbe esse così tradotta in italiano: Anemelettrorinculopedalitagliaventombrososcacciachiodiciclo, e cioè scomponendo i singoli termini che la compongono: anem - elettro - rinculo - pedali - tagliavento - ombroso - scacciachiodi - ciclo, i cui significati specifici sono quindi: Anem, e cioè vento in greco; elettro, da elettricità; rinculo, e cioè reazione come si direbbe oggi, come mezzo di propulsione; pedali, da pedale, tradizione mezzo di propulsione delle biciclette; tagliavento, e cioè forma aerodinamica come diremmo oggi, adatta a vincere la resistenza offerta dall'aria; ombroso, il parasole non c'entra nulla con il sistema di propulsione inventato da Cosinus ma è unicamente citato per l'agio del guidatore; scacciachiodi, anch'essa non serviva da mezzo di propulsione, ma era estremamente utile, anche perché posta sul davanti del mezzo per evitare le forature data la pessima qualità degli pneumatici dell'epoca e lo stato delle stesse strade; ciclo, in quanto il mezzo era dotato di due ruote che permettevano al mezzo di spostarsi (n.d.t.).