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1 novembre 2013 5 01 /11 /novembre /2013 06:00

Il signor Tringle

mtringle00cham_0007.jpg

 

 

Capitolo II

Del colloquio che ebbe luogo presso il parrucchiere Chabre e di ciò che ne seguì

 

 

 

 

L'8 febbraio essendo giunto, il signor Tringle entrò misteriosamente la sera nel retrobottega del parrucchiere Chabre, sorridente per la bella spiritosaggine che aveva immaginato.

 

tringle-II-1- Vi maschererete, signor Tringle?, avevano domandato otto giorni prima le signore Brou.

 

- La mia salute delicata, vi si oppone, lo sapete signore.

 

Ed era uscito con un sorriso davvero diabolico, sfidando chiunque a riconoscerlo sotto il suo travestimento su cui stava meditando.

 

- Cosa ne dite di questo, signor Tringle?, gli chiese non senza orgoglio il parrucchiere Chabre presentandogli una specie di manicotto sbigottito.

 

Il signor Tringle considerò a lungo il bizzarro oggetto.

 


 

 

 

- È la vostra parrucca... Ah! sarete impagabile là sotto.

 

- Impagabile, si bisogna sperarlo, disse il signor Tringle, guardando con stupore una disposizione di pelli di gatti e di pelli di conigli nella cui peluria il parrucchiere dava dei frenetici colpi di pettine.

 

tringle-II-2.JPG- Con questo copricapo, signor Tringle, dovrete raccogliere tutto il consenso della serata.

 

-Lo credete davvero, signor Chabre? Non ne ero certo, ma poiché un uomo della vostra competenza l'afferma...

 

- No, mai alle Ilettes si sarà visto più ammirevole travestimento.

 

- Conoscete, indubbiamente, signor Chabre, alcuni dei costumi della serata?

 

- Non mi parlate dei borghesi delle Ilettes!, disse il parrucchiere Chabre, che era nativo di Agen. Degli avari, dei tirchi, degli spilorci, dei taccagni! Soltanto voi, sino ad ora, signor Tringle

 


 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LINK all'opera originale:
Monsieur Tringle

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23 gennaio 2013 3 23 /01 /gennaio /2013 06:00

Il signor Tringle

mtringle00cham_0007.jpg

 

Capitolo I

Progetti e meditazioni del signor Tringle

 

 

 

tringle001.jpg

Mai uomo fu più felice del signor Tringle il giorno in cui ricevette un invito per il ballo in costume dato dalla famiglia Brou. 

 

Subito il signor Tringle decise di vestirsi da diavolo. 

Singolare idea per un celibe che aveva l'aspetto abituale di un parapioggia nel suo fodero. 

 

È vero che un mese prima dell'annuncio di questo ballo, il signor Tringle si era accordo, all'incrocio del parruccaio Chabre, uno strano costume di diavolo rosso, con una parrucca arruffata e una lunga coda mobile che doveva produrre (per lo meno così apparve al signor Tringle), un effetto sorprendente in una quadriglia.

 


 

 

 

Non che il signor Tringle fosse un buon ballerino. Sino ad allora, il suo posto durante le serate era assegnato ad un tavolo in cui i principali funzionari della città di Ilettes giocavano alla bête ombrée; tringle002.jpgma il signor Tringle aveva pensato che quella coda mobile, allo stesso tempo in cui lo avesse esentato dal gioco, si sarebbe agitata abbastanza da sé per lottare contro il talento dei ballerini più rinomati.

 

Tutto un futuro di felicità si annetteva a quel costume da diavolo, poiché da qualche tempo il signor Tringle si lamentava segretamente sul suo stato di vecchio ragazzo, e non chiedeva che di condividere i suoi tremila franchi di patrimonio con una giovane che gliene apportasse almeno il doppio.

 

E, poiché la signora Brou sembrava offrire al celibe le qualità che egli si aspettava da una compagna, e cioè seimila libbre di rendita, più di una volta, passando davanti alla bottega del parruccaio, il signor Tringle ammirò, volteggiando al vento, il costume da diavolo che doveva farlo entrare nel bel mondo.


- Quanto si deve essere leggeri sotto quel costume!, pensava il signor Tringle, rimpiangendo di non aver reso sciolte le sue gambe in gioventù.

 

 


 

 

 

Con il favore di una quadriglia, sperava di intrattenersi con la signora Brou, dare esempio di galanteria, mostrarsi pieno di attenzioni durante il ballo cotillon, e soggiogare il cuore della giovane con delle prodezze di danza tanto più notevoli in quanto non vi si era abituato.

 

tringle003.jpg
Il celibe non fece in tempo ad entrare nel salone dei Brou, che venne catturato dai giocatori.

 

- Stiamo organizzando una bête ombrée, ecco il signor Tringle, esclamò la padrona di casa.

 

 

 


 

 

Allo stesso tempo si poteva udire la voce stridula di una vecchia ereditiera, giocatrice accanita.

 

- Signor Tringle, signor Tringle, signor Tringle!.

 

tringle004.jpgIl signor Tringle non aveva ancora ancora consegnato il suo cappello che un certo signor Paf, capitano nella guardia nazionale, seduto alla tavola da gioco, esclamava, come se avesse da fare l'appello degli uomini della sua compagnia:

 

Tringle, caro signor Tringle, tutti vi reclamano, diceva la signora Brou spingendo famigliarmente il celibe da una parte del fastidioso tappeto verde.

 

Queste ragioni e molte altre militarono a favore del costume da diavolo; tuttavia il signor Tringle non osò cofidare il suo progetto alla vecchia serva, che da diciotto anni si occupava della sua casa.

 

Come avrebbe accolto Thérèse l'idea di vedere il suo padrone travestito in tal modo? Avrebbe di certo trovato mille obiezioni; forse, avrebbe intuito che sotto quel costume il signor Tringle nascondeva l'intenzione di avvicinarsi alla signora Brou, di confessarle il suo ardore, e successivamente di portarla in rue Tirelire in qualità di padrona di casa.

 

tringle005.jpgThérèse, che comandava a suo piacimento il celibe, non avrebbe fatto di tutto per far fallire questo progetto?



 

tringle006.jpgSono rari i vecchi ragazzi che, per sfuggire alle catene del matrimonio, non hanno vincolato le loro vite in luoghi mille volte più costrittivi.

 

Un quarto d'ora di ritardo valeva al signor Tringle innumerevoli commenti da parte di Thérèse, sullo straordinario evento che egli aveva fatto stare la pentola quindi minuti in più sui fornelli.

 

Quali agitazioni si sarebbero impadronite della governante all'annuncio della serata!

 

Il signor Tringle, contrariamente alla sua abitudine, rimase muto; ma le piccole lingue di fuoco che sfuggivano dal camino la sera e che si dice annuncino una novità, gli facevano tornare in mente la dote che brillava all'orizzonte.

 


 

 

 

Dalle conseguenze del ballo in costume dipendeva la conquista di questa dote. E poiché i desideri intensi sono quelli ai quali si annettono le radici più lunghe, il celibe si addormentò raramente senza sognare all'8 febbraio, epoca alla quale la signora Brou dava la sua famosa serata.

 

tringle007.jpg

 

 

 

 

 

 

[Traduzione di Massimo Cardellini]

 

 

 

LINK all'opera originale:

Monsieur Tringle

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25 febbraio 2009 3 25 /02 /febbraio /2009 19:57

 



Terza parte della simpaticissima opera di Charles Huard, Parigi, provincia, estero, 1906. Il capitoletto questa volta si occupa di una categoria anche oggi sin troppo ben nota, non soltanto però, della fauna politica vera e propria ma anche, nei limiti del possibile, del suo retroterra psicologico e sociale. Ogni commento è superfluo.













LA POLITICA










21.


-Ho messo in versi il vostro ultimo discorso sullo spostamento del negozio di pompe funebri; mia figlia ne sta componendo la musica. Arrangeremo il tutto in forma cantata. Ne verrà fuori una cosa magnifica, signor Sindaco.











22.



 












23.






















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[Traduzione di Massimo Cardellini]

Link all'opera tradotta:
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k209371k


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25 febbraio 2009 3 25 /02 /febbraio /2009 19:43



Riprendiamo ad occuparci di una splendida opera degli inizi del Novecento e più precisamente della seconda parte di Parigi, provincia, estero di Charles Huard, questa volta ad essere prese di mira dalla matita salace del celebre illustratore sono le vecchie signore.


 

   




14. 



 















15.


















 

16. 







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18.

-Voi che siete sempre così elegante, signorina Nappe…













19.


 














20.















 

 

[Traduzione di Massimo Cardellini]


Link all'opera tradotta:
Paris, Province, étranger


Link alla prima parte dell'opera:
Parigi, Provincia, Estero



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8 dicembre 2008 1 08 /12 /dicembre /2008 17:22


STORIA COMICA DI ROMA

DALLA FONDAZIONE DI ROMA ALLA FINE DELLA REPUBBLICA.



Un'opera totalmente sconosciuta nel nostro paese e non certo perché edita di recente, essa infatti risale al 1850 e risulta totalmente intrisa di quel tipico humour anglosassone reso celebre dalla longeva rivista Punch per cui appunto collaborò assiduamente l'illustratore John Leech. L'autore di questo famosissimo romanzo comico-storico, Gilbert Abbott à Beckett (1811-56) era redattore della stessa Punch, anche se trovò modo di scrivere per The Times, The Morning Herald, contribuendo anche a The Illustrated London, dirigendo inoltre anche The Almanack of the Month, scrisse anche una sessantina di opere teatrali.


 



Frontespizio dell'opera.








 

TAVOLA 1. ROMOLO E REMO SCOPERTI DA UN GENTILE PASTORE.








Enea e Anchise, seminascosti dalla lettera iniziale T.







Rea Silvia.










Romolo consulta gli auguri.








Remo salta oltre il muro.









Terribile apparizione dell'ombra di Remo a Romolo.








Il ratto delle Sabine.








Lettera iniziale R.








Numa Pompilio si ricorda della grotta.










Morte di Cluilio.













Combattimento tra orazi e curiazi.








Lettera iniziale.











La celere.








Debitori e creditori.










Lettera iniziale T.









TAVOLA 2. TARQUINIO PROCLAMA SE STESSO RE.










Tarquinio il Superbo, valuta i libri della Sibilla.










La cattiva coscienza di Tarquinio.










La signora Sestia si consola dando una festa.







 

Conseguenza.










Iniziale B in braccio al personaggio Brutus.











Oronzo e Bruto.











Orazio Coclite difende il ponte.










Muzio Scevola davanti a Porsenna.









Clelia e le sue compagne fuggono dal campo etrusco.








Lettera iniziale T.








Coriolano parte da sua moglie e i suoi figli.







Lettera iniziale A.







Un littore è stato inviato per arrestare Publio Valerio.







Cincinnato proclamato dittatore.







Il bue romano ed il sacerdote del Periodo.








 La vergine trasportata fuori dal tempio da un servo di Appio.







TAVOLA 3. APPIO CLAUDIO PUNITO DAL POPOLO.








Un patrizio osserva molto nero il trionfo del generale.










Molto probabilmente qualcosa di questo genere.











Scolari che fustigano l'insegnante.









Lettera iniziale A, un Gallo.








La città di Roma salvata dallo schiamazzo delle oche.









Iniziale R, un soldato romano.










La giovane Fabia è stupefatta del doppio colpo dei Patrizi.









Tito minacciante Pomponio.








TAVOLA 4. IL GALANTE CURZIO SALTA NEL BARATRO.

 











Terrificante combattimento tra Tiro Manlio e un gallo di statura gigantesca.










Lettera iniziale T.











Uno spaventapasseri.











Mezio schernisce Tito Manlio.







I Romani sono vestiti dagli abitanti di Capua.










Soldati sanniti








Iniziale I, Asclepio.









Gli ambascaitori fanno acquisti da Asclepio.








conseguenza.






[SEGUE]



(Traduzione di Massimo Cardellini)



Link da cui è stata tradotta la presente opera:
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2 ottobre 2008 4 02 /10 /ottobre /2008 06:50




L'opera che presentiamo oggi, e cioè Paris dans l'eau, (Parigi in acqua), risale al 1844. Il suo autore è Eugène Briffault, uno scrittore minore dell'Ottocento francese, non così però l'illustratore Bertall, nom de plume o meglio di crayon, di Charles Constant Albert Nicolas d'Arnoux de Limoges Saint Saens (1820-1882), celebre disegnatore, caricaturista e incisore molto prolifico e precursore dell'arte fotografica.



Parigi in acqua, è come una buona parte della letteratura umoristica illustrata o non dell'epoca della Restaurazione, soprattutto di quella fiorita dopo la Rivoluzione di luglio del 1830, un ritratto di natura quasi antropologico dei contemporanei dell'autore scrivente. In quest'opera ad essere massimamente valorizzati sono gli aspetti della vita della ville lumière strettamente connessi con il suo massimo simbolo naturale: la Senna.


 

Ogni piega dell'argomento è ampiamente evidenziata ed illustrata prima letterariamente da Briffault e poi magnificamente accompagnata dalle leggiadre vignette di Bertall. Mondi insospettati emergono dalla penna dell'autore, spesso relitti di un passato che ormai sta volgendo al tramonto, altre invece attività recenti di natura economica o ludica sempre ritratti con compiacimento perché lo scrivente, e così l'illustratore, dell'etnologo non hanno il freddo distacco dell'estraneo, si tratta in questo caso infatti, di partecipazione  osservativa e non certo di osservazione partecipante.





















 

Il pescatore alla lenza secondo Briffault né più né meno caparbio di quello odierno.



















 














1








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3









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6













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9












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11









[Traduzione di Massimo Cardellini]



Link all'opera tradotta:
Paris dans l'eau


 

 

 

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30 settembre 2008 2 30 /09 /settembre /2008 09:59



Sovracopertina a colori di Paris, province, étranger (1906) di Charles Huard

 

 

Proponiamo la prima delle otto parti di questa gradevole opera di Charles Huard, Paris, province, étranger, che uscì nel 1906. Si tratta di una raccolta di vignette che l'autore fece comparire su molte celebri riviste umoristiche dell'epoca su cui compirono il loro apprendistato anche altri grandi illustratori dell'epoca, quali Le Rire, Le Sourire, ecc. e di cui avremo modo di parlare. Questo libro di Huard è preceduto da una breve introduzione a firma di Henry Bataille, è dedicato al pittore Eugene Bejot amico di Huard, e, da una nota apposta dietro al frontespizio, apprendiamo che cinquanta esemplari numerati sono stati stampati su carta giappone. Il libro è diviso in tre parti come si può dedurre dal titolo, ogni sezione è divisa in capitoletti riportanti ognuno un breve titolo. La sezione più ampia è dedicata alla provincia che Huard mostra di non apprezzare granché ritrovando nella sua fauna una caricatura dei disprezzati parigini piccolo borghesi, i pochi disegni dedicati agli inglesi testimoniano anch'essi una  certa sarcastica acrimonia  nei confronti di questi strambi vicini.

















































-A me il giornalismo non è riuscito, però non a causa del mio stile.










 




 

 


 












 












-Questa vita di Parigi ci rovina sempre la salute.


















 -Scusate signore, non avreste mica bisogno di due uomini di fatica, per caso!










 

-A me, quel che me farebbi schifo, è la livrea.








-Mettete questo su un camice o su una casacca, ed eccovi di colpo vestiti. Vendo la catena d’orologio e i suoi accessori a 10 centesimi.








-Unico rappresentante a Parigi della casa Jakson, che impiega 1800 operai nei suoi laboratori di New York.













-Lo Zar, Loubet, il Papa, sono degli uomini come te e me, solo che a loro va meno male.








 








-Quando si saranno delimitati chiaramente i compiti del capitale verso il proletariato lavorerò… non prima però!







[Traduzione di Massimo Cardellini]




Link al sito da cui è stata tratta l'opera tradotta:
Paris, Province, Etranger

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