di OLT
Considerato da Michel Ragon come il maestro del ritratto-caricatura alla fine del secondo impero, André Gill, contestatario e progressista, fu regolarmente perseguitato dalla censura. "Gill, da sé, è tutta un'epoca, come Hugo tutto un secolo" (Courteline). Figlio naturale del conte di Guines e di Sylvie-Adeline Gosset, Louis-Alexandre Gosset de Guines nasce il 17 ottobre 1840 a Parigi.
Sotto lo pseudonimo di André Gill, illustra, sotto il secondo impero, il giornale satirico "La Lune" (1865-1868). Proibito, quest'ultimo riappare con il titolo di "L’Éclipse" (1868-1876). Questo giornale combattivo ha una tiratura di 40.000 copie è l'oggetto di 22 sequestri. Se Napoleone III cerca invano di farsi fotografare da Nadar (egli rifiuterà sempre), vi compariranno molte rappresentazioni poco rispettose che Gill offre di lui ai suoi lettori (come Rocambole, ad esempio).
Dopo alcuni numeri speciali di una sola pagina (a causa delle restrizioni), la pubblicazione di L’Éclipse si interrompe. Secondo il suo amico il disegnatore Philippe Cattelain (capo della Sicurezza durante la Comune), "Gill apparteneva durante l'assedio a un servizio medico tanto misterioso quanto la sua uniforme".
Il 14 aprile 1870, Gustave Courbet costituisce una Federazione degli artisti, essa conta tra i suoi membri: Dalou, Daumier, Corot, André Gill, Millet, Monet, Eugène Pottier, ecc. Il suo scopo è: "la libera espansione dell'arte, sganciata da ogni forma governativa, l'indipendenza e la dignità degli artisti, la conservazione dei tesori artistici, l'esecuzione e la propaganda di tutti gli elementi del presente". André Gill è nominato conservatore del museo del Luxembourg il 15 maggio 1871. Raccoglie le collezioni sparse e ricostituisce il museo di scultura. Appena cominciato, il suo lavoro è interrotto dalla caduta della Comune.
Sin dal Settembre 1871, André Gill disegna una caricatura di Thiers che diventa il suo bersaglio prediletto (L’Éclipse ha ripreso la sua pubblicazione in giugno). Nel 1872, la sua collaborazione è di nuovo permanente. Sempre sull'orlo della censura, nel 1873, disegna "L’Enterrement de la caricature" [Il seppellimento della caricatura], dove l'artista segue un carro funebre insieme a un cane che regge una penna e un pennello e, nel 1875, "Le journaliste et l’avenir" [Il giornalista e il futuro], piedi e mani legati, occhi bendati, una penna sotto il braccio.
L’Éclipse sparisce nel 1876 per far posto a La Lune Rousse (1876-1879), di cui egli è redattore capo. Rifiutando ogni coinvolgimento politico continuo, il vecchio comunardo litiga con il suo Jules Vallès che non lo capisce più. Gill preferisce allora la bohème artistica e i suoi eccessi.
Nel 1880, essendo anche un autori di testi, frequenta il Cabaret des Assassins. Così quando un burlone scrive sull'edificio: "Là peint A. Gill", l'umorista dipinge un'insegna rappresentante un coniglio che fugge da una marmitta (oggi al museo di Montmartre): Le lapin agile*.
Con, tra altri, l'articolo 5 ("Ogni giornale o scritto periodico può essere pubblicato, senza autorizzazione preventiva e senza deposito di cauzione"), la legge del 29 luglio 1881 libera la stampa. Per il caricaturista, il tempo del delitto di opinione e delle misure preventive è terminato, ma è per entrare in ospedale psichiatrico. L'umorista, che aveva scritto:"Non si pensa che a creare case per matti, quando si apriranno delle case per imbecilli?", muore il 1° maggio 1885 in una cella di Charenton.
OLT
[Traduzione di Massimo Cardellini]
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