Documentazione dei processi di sintesi e di interazione profonda tra arte grafica e letteratura nel corso del tempo e tra le più diverse culture.
MANICOMI E PAZZI
Come si entra.
-Presentami l'amante di mio marito, saremo in due a farlo rinchiudere.
Eh, è dura la medicina!... Venite dunque, conosco cinquanta franchi per voi; un certificato d'internamento da firmare.
-Sì, signor direttore, da cinque anni sono la vittima di una odiosa macchinazione.
-Lo so!... "la vostra idea fissa"!
-A mio avviso, non è pazza.
-Come, "non è pazza"?... con la sua fortuna, voler sposare un istitutore!...
-Comincio a trovare in voi più umanità nei confronti di questa povera pazza.
-Ci credo... è incinta del capo guardiano!
-Andiamo! Via! fingitore!
Regolamento del 20 marzo 1857
Articolo 150.- "Il lavoro è istituito nei manicomi come mezzo di trattamento e di distrazione per i malati".
L'IDIOTA DEL VILLAGGIO
-Toh, ecco un povero diavolo che è stato internato arbitrariamente dal mio predecessore.
-Non era pazzo?
-È Stato ritrovato il tipo evaso ieri?...
-No, signor Direttore
-Fate registrare la sua uscita per... miglioramento.
-Credo che sia morto.
-D'ora in poi, evitate di metterli in acqua dopo pranzo.
-Il segretario vi manda a dire che la famiglia si oppone all'autopsia.
-Troppo tardi!... È già finita.....
Regolamento del 20 marzo 1857:
Articolo 66.- "I parenti sono informati del decesso e non si potrà procedere all'autopsia, se avranno effettuato un'opposizione scritta.
-Giovanna d'Arco è sempre in cella?... Sono sei mesi che non la vedo.
-Sì, signore Direttore, vuole vederla?
-No, è inutile!
-Lo aveva detto che sarebbe evaso.
Come se ne esce.
[Traduzione di Massimo Cardellini]
LINK all'opera originale:
Asiles et Fous