[Il Feto recalcitrante]
Rifiutando come Antonin Artaud "l'ingabbiamento dell'essere", Jossot (Gustave-Henri) concepì un racconto tumultuoso nel quale descriveva i pericoli dell'uscita al mondo. Nascere è, secondo lui, esporsi alla "mazza liberticida" dei "deformatori del cervello". È apprendere con il forcipe, l'obbligo di "vivere in branco".
Le Foetus Récalcitrant (pubblicato a spese dell'autore nel 1939) è un attacco contro il mondo e le sue regole oscure, ed un modello di scrittura divertente. Grave ed allegro, Jossot fu un satirico applicato, distruggitore di dogmi vertiginosamente. Le sue caricature strigliando la borghesia ed il Capitale hanno partecipato dell'avventura di L'assiette au Beurre. Le vignette che accompagnano l'opera testimoniano della loro modernità affatto appassita. I discorsi di Jossot sono evidentemente attuali e la sua ira benvenuta.
L'Evangile de la paresse, dati in complemento, ricordano che il lavoro è l'esatto strumento di tortura a tre piedi chiamato tripalium. Jossot insiste sulle virtù dell'ozio contro i vizi dell'alienazione.
Quest'ardente libertario fu attratto dall'Islam a cui si convertì sotto l'influenza del maestro Sufi Ahmad al-Alawi. Gustave-Henri Jossot, nato a Digione il 16 avril 1866, muore a Sidi Bou Saïd il 7 avril 1951 avendo adottato il nome di Abdul Karim Jossot.
È uno dei fini fini distruttori tra i ribelli degli inizi del XX secolo.
Guy Darol
[Traduzione di Massimo Cardellini]
Costoro sono i miei beneamati figli in cui ho riposto la mia compiacenza: ascoltateli!
JOSSOT
LE FOETUS RECALCITRANT
Presentato ed annotato da Henri Viltard
Edizioni FINITUDE
132 pagine, 13,50 €
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